E’ da un paio di giorni che la notizia che la Sony ha aumentato, a partire dal 31 agosto, i costi per il suo servizio online Playstation Plus.

Notizia più fresca invece è quella che pare che nel prossimo abbonamento a costo maggiorato di PS Plus sarà compreso il servizio Playstation Now (la voce, ancora da confermare, è nata da un tweet dell’insider Tidux che in passato ha già anticipato con precisione le mosse di Sony). (Aggiornamento dell’ultim’ora, Tidux asserisce che il nuovo abbonamento includerà anche 2 Film ogni mese)

Per chi non lo sapesse PS Now è un servizio di gioco in streaming (quindi non abbiamo la necessità di avere fisicamente il gioco su console) accessibile da PS4 e PC che a fronte di un canone mensile (che se non erro al momento ammonta a 9,99 dollari al mese, praticamente quanto Netflix) ci permette di avere accesso ad un parco titoli di oltre 500 giochi tra PS3 e PS4 (ovviamente con tantissime esclusive Sony, rendendo la cosa molto interessante visto che in questa maniera potremmo giocare a titoli visti solo su Playstation anche su PC).

Ma non è di questo che vogliamo parlare, ma di questi stramaledetti servizi online a pagamento che ormai sono diventati la normalità nel mondo delle console.

 

Nella redazione di Parliamo di Videogiochi ci sono due fazioni ben distinte (in realtà mi sono trovato a fare più lo spartano contro i persiani, visto che ero da solo).

La prima (quella da me capeggiata e della quale sono anche unico membro) vede il dover pagare per un servizio online un prezzo giusto nel momento in cui l’infrastruttura alla base sia ben tenuta, sempre funzionante e in caso di disservizio, proprio visto che sborsiamo dei soldi, avere la possibilità e il diritto di lamentarci e richiedere refunding o bonus futuri.

La seconda (il resto della redazione) invece sono completamente contrari a questa tipologia di servizi. Per loro il gaming online deve essere libero –maledetti rossi bolscevici comunisti – e i servizi PS Plus e PS Now dovrebbero essere dei pacchetti a parte che un giocatore deve poter scegliere di acquistare o meno, senza dover essere costretto a subire passivamente le scelte di Sony (ma anche Microsoft e Nintendo). (Chiedo venia per l’intrufolamento selvaggio, ma in fase di revisione da bravo Accattino non potevo esimermi dall’esplicitare meglio il punto di vista della fazione opposta, ovvero: se con il PC gioco gratis con delle ottime infrastrutture, perchè per le stesse nel mondo console devo pagare? Cos’hanno di diverso i server di PS4 da quelli di Steam ad esempio? Non prendiamoci per i fondelli! Le console hanno già il loro ricarico economico sulle licenze – Lyed)

Per chi se lo stesse chiedendo, questi sono dei Server

Sia ben chiaro che anche il sottoscritto, sebbene preferirebbe un’offerta modulare (sul modello di Sky tanto per intenderci),  comprende benissimo che le meccaniche di una grande azienda non sono di far felici i propri utenti, ma di fare profitto (se poi mentre fanno soldi riescono anche a farci felici, tanto di guadagnato). Appurato che la “mission” della Sony è quello di monetizzare sui propri prodotti, l’unica analisi che mi trovo a fare è quella di capire se il servizio PS Plus offerto vale i soldi spesi. Ad oggi, al netto dell’aumento che arriverà a fine Agosto, PS Plus costa annualmente 60 Euro.

Cosa comprende PS Plus?

La possibilità di usufruire dei servizi del gaming online, inoltre la possibilità di avere in “usufrutto” dei giochi ogni mese, che rimarranno giocabili nelle nostre console fino a quando avremo PS Plus attiva (con 2 titoli per PS4, 2 per PS3 e 2 per PS Vita). Inoltre si ha l’accesso ad alcuni contenuti esclusivi e qualche sconto che male mai non fa.

Una stima fatta da alcuni utenti ha rivelato che PS Plus nel 2016 ha fornito giochi per un valore commerciale di 1.150 dollari, grosso modo 200 volte il valore che ci ritroviamo a pagare annualmente.

Certo, non tutti i titoli saranno eccezionali o di nostro gusto (o magari avendo solo una delle console non potremmo sfruttare al 100% questa feature di PS Plus), ma di certo non si sono lesinati nel mettere a disposizione titoli anche di un certo impatto e di grandissimo successo (basti pensare alle serie di Telltales, Life is Strange e Just Cause 3 degli ultimi mesi).

Questo è il coatto inteso dal buon Siral.

Quindi al netto di 5 euro mensili, 20 centesimi al giorno, il servizio offerto è tangibile, soddisfacente (per lo meno nella mia esperienza non mi sono mai trovato ad avere grossi problemi con PS Plus) e, pur essendo un servizio “coatto” in quanto vengo praticamente obbligato a pagarlo per sfruttare le mie console al 100%, lo trovo perfettamente adeguato dal punto di vista del prezzo per quanto proposto nel pacchetto. Inoltre, se la voce dell’inserimento all’interno di PS Plus del servizio PS Now dovesse essere confermata, sarebbe un ulteriore valore aggiunto per giustificare l’aumento di costo annuale che è stato annunciato.

Ripetendo il classico mantra che “gratis è meglio” (d’altronde siamo la patria dell’Accattino), trovate il servizio online a pagamento qualcosa di così sbagliato, se i prezzi rimangono questi?

Ai posteri (e alla parte avversa della redazione di Parliamo di Videogiochi) l’ardua sentenza.