E’ da giorni che si parla incessantemente dell’aumento di prezzo del PlayStation Plus, il servizio che permette agli utenti Play Station di giocare online. Tutti che parlano dell’aumento, appunto, perdendo di vista il vero dramma che ci affligge ormai da anni: il servizio stesso. Che si chiami PlayStation Plus o Xbox Live, sono da anni che veniamo sostanzialmente derubati per poter semplicemente connettersi con altri utenti in giro per il mondo. Il peggio è che peggiorerà, sempre di più. Questo aumento ne è solo una delle riprove.
Dimostrare come pagare servizi del genere sia una truffa è semplice. Iniziate innanzitutto a chiedervi: come mai Steam non mi fa pagare nulla (gestendo anche una quantità di dati ovviamente maggiore), così come qualsiasi modalità online di qualsiasi gioco al di fuori della nota piattaforma (tolto WoW e pochi altri)? Parlando proprio di MMORPG, addirittura i “padrini” della quota mensile hanno dovuto fare un passo indietro. Tantissimi sono infatti i giochi, all’inizio con abbonamento, che hanno fatto un passo indietro: RIFT, ad esempio. Oppure domandatevi perché la PS3 poté permettersi di non far pagare nulla dall’inizio alla fine: evidentemente il guadagno era già più che sufficiente. Ma come sapete, il guadagno non basta mai. Sotto questo punto di vista, non esiste la concorrenza: non hanno interesse a farsela. Anzi, se potranno, cercheranno addirittura di inseguirsi a vicenda su nuovi standard, più elevati, chiunque sia a raggiungerli. Il PlayStation Plus è un caso lampante. Nessun interesse, da parte Sony, di costituire un’alternativa, di proporre qualcosa di diverso. No. Appena possibile, si è fiondata sullo standard Xbox tentando a sua volta di puntare anche su questa nuova fetta di guadagno. Sostegno che si rivelò fondamentale per la “normalizzazione” del fenomeno: tutti fanno così, “è normale”. Ed ecco che pagare per qualcosa per cui prima non si pagava diventa la prassi. Nonostante ciò, loro stessi si resero conto di come proporre solamente la possibilità di accedere ai servizi online sarebbe stato troppo: ecco allora l’introduzione di quei quattro titoletti mensili con cui poter alleviare la pillola. Ma la sostanza non cambia. Non vi stanno regalando assolutamente NULLA. Per questo non vale quanto detto da Siral nel precedente articolo, dove tentava di dimostrare come i soldi spesi in Plus garantissero un ritorno con i giochi propinati. Non vi stanno facendo un favore, e se riescono a darvi quello che vi danno è perché, comunque, riescono a guadagnarci sopra. Ergo, vi stanno ladrando.
Immaginando poi i commenti tipo “eh ma i servizi si pagano”, “eh le cose costano così, se non puoi o non vuoi non paghi”, gioco d’anticipo e rispondo in anticipo.
1) Ognuno è “libero” di proporre un suo prodotto al prezzo che vuole, così come lo è l’utenza di definirlo o meno, un ladro
2) Quando si è gli unici detentori di un determinato bene, porsi in determinati modi è porsi in maniera ricattatoria, per quanto “legale” essa possa essere. Sony potrebbe sparare la cifra che vuole per il PlayStation Plus, vista l’importanza che esso assume nel videogiocare di oggi e visto anche che molti, già possessori della PS4, potrebbero sbattersi quest’ultima in faccia. Esempio più pratico: sono l’unico panettiere del paese. Da domani decido di aumentare del 300% il prezzo del mio pane. Ci sarà sempre qualcuno che lo comprerà, ma questo non mi legittimerà abbastanza per evitare di essere apostrofato per quello che sono: un ladro. Legittimando processi simili, legittimate le estorsioni e i ricatti. Fine.
Ponetevi infine la domanda: dove vanno tutti questi soldi? Credete davvero che servano a migliorare servers, stabilità di connessione ecc…? Per monitorare questi servizi servono tecnici. Tecnici che devono essere pagati. Più soldi mi chiedono, più evidentemente staranno investendo sul personale, direte voi. Pff. Credete davvero che quei 10 euro annui in più andranno a migliorare la condizione lavorativa di quel determinato settore? Oppure che ne andranno ad infoltire le fila? Quei 10 euro sono soldi che andranno solo ad ingrassare le tasche, già sudicie, di quei burattinai che dirigono la baracca. E che vi vendono la m***a facendovela credere cioccolata.