Come dice il titolo, sono qui per presentarvi una mia opinione sul cosiddetto “fattore nostalgia” che sta facendo da carburante ai vari seguiti/remastered e tanto altro ancora.
Non fraintendetemi, a me piacciono le remastered e i remake. Ben vengano a portare migliorie ad un gioco vecchio come per esempio nel remake per Wii U di The Legend of Zelda: The Wind Waker dove sono state sostituite le missioni secondarie di Tingle da eseguire con un Game Boy da collegare al Gamecube per essere rimpiazzate da un messaggio in bottiglia nel Miiverse, con conseguente gioia di fans che non potevano permettersi un Game Boy per completare al 100% un gioco.
Però, perché in questa storia c’è un però, bisogna anche dare spazio a nuove idee.
Ma come catturare l’attenzione dei giocatori che guardano con occhio torvo i giochi nuovi? Usando una manovra che un gioco come Hacknet (DLC incluso) e due film come Guardiani della Galassia Vol.2 e Thor: Ragnarok.
Hanno reso vincente l’estetica degli anni ’80-’90. Oramai, con il fenomeno della vaporwave/synthwave e altri generi simili sempre più in ascesa, puntare su questo cavallo è una scelta vincente perché si da al giocatore qualcosa di nuovo con un aria vintage che lo accoglie. Senza fare troppi spoiler, nel videogioco Hacknet, durante la missione finale, si sente una traccia della colonna sonora di Hotline Miami (per la precisione Roller Mobster) e questa è un’ottima manovra perché quella traccia si adatta perfettamente alla missione ma al tempo stesso mantiene la sua nostalgia.
Mentre nel DLC dello stesso gioco si sentono due tracce synthwave molto note: Resonance e Dream Head, entrambe dell’artista HOME. Ciò è un altro esempio di questa strategia che si rivela vincente poiché queste tracce si adattano all’atmosfera generale ma senza togliere la nostalgia.
Nel caso di Guardiani della Galassia Vol. 2 l’estetica anni ’80 non diventa solo una furba manovra commerciale, ma parte integrante della storia essendo il protagonista a spasso per l’universo per parecchio tempo.
Ciò che voglio dire è questo: ben vengano remake/remastered, ma ben vengano pure i nuovi giochi che si fanno fregio questo tipo di effetto nostalgico/vintage. Ma anche quelli che non hanno questo tipo di estetica, basta che non prendano in considerazione le solite idee trite e ritrite solo per spremere all’ultima goccia ciò che è rimasto del franchise per fare roba nuova. E chi vuole capire capisca. Vi ringrazio per l’attenzione, caro staff di Parliamo di Videogiochi.
Ray Jackson
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