L’Australia cala il censor hammer su COD WWII e l’Activision deve correre ai ripari. Secondo la Classification Board australiana , infatti, alcuni passaggi del nuovo Call of Duty non sono stati ritenuti idonei in quanto contenenti “riferimenti ad una violenza sessuale”. La scena, illustrata qua sotto, non tratta tematiche in alcun modo rilevanti ai fini della trama. Voglio comunque salvaguardarvi con un piccolo SPOILER ALERT se avete intenzione di continuare con la lettura.
Lo spezzone incriminato mostra una donna, prigioniera, con indosso gonna e top. Poco dopo si sente chiaramente il suono di una zip che si apre, un soldato che apre la porta e si avvicina alla donna. A quel punto si sente la malcapitata gridare “Sta lontano da me!”, la porta che si chiude e la visuale che si allarga, interrompendo la scena.
Esplicitamente, quindi, non si vede nulla. L’accusa però è chiara e utilizza una parola in particolare: “riferimenti”. Quelli sicuramente ci sono.
L’Activision è corsa subito ai ripari modificando la scena per sottoporla ad un nuovo controllo. Lo passerà sicuramente, ma non sappiamo se la modifica sarà effettiva solo in Australia o intaccherà i COD WWII di tutto il mondo.