Tutti ne parlano, tutti li vogliono, ma a quanto pare iniziano a non convincere proprio tutti.
Stiamo parlando dei Bitcoin, la cryptovaluta che sta facendo registrare numeri da record negli ultimi tempi (proprio stamattina pare sia stato sfondato il muro dei 14.000 euro), ma proprio per questa sua crescita esponenziale, inizia a creare qualche dubbio in molti ambienti.
La popolare piattaforma digitale Steam infatti ha deciso di non accettare più pagamenti in Bitcoin, adducendo come motiviazione “commissioni troppo alte e volatilità elevata”.
Sulle commissioni, fanno sapere quelli della Valve, si è passato dai 20 centesimi degli inizi ai quasi 20 dollari che oggi l’azienda era costretta ad addebitare al cliente per poter accettare il pagamento in Bitcoin.
Per quanto invece riguarda la volatilità, l’altissima velocità con cui il valore della cryptovaluta cambia, non permette di avere un cambio ben preciso da quando viene iniziata la transazione a quando viene effettivamente completata (con problemi su eventuali refund o addebiti maggiori, che si riflettono sull’immagine della società, oltre agli ovvi costi).
Quindi questi sono i motivi per il quale Valve ha deciso di abbandonare i Bitcoin come metodo di pagamento, senza però chiudere completamente la porta in faccia per il futuro, nel caso la situazione dovesse stabilizzarsi.
Piccola nota a margine: in molti sono convinti che la bolla del Bitcoin stia per scoppiare, tanto è vero che anche alcuni manager di fondi hedge, come Mike Novogratz, hanno iniziato a consigliare di non investire in quella che alcuni esperti del settore definiscono “la più grande bolla della nostra vita”, oppure essere semplicemente preoccupati dagli innumerevoli tentativi (e successi) di hacking ai danni di siti che commerciano e gestiscono ingenti quantitativi di Bitcoin, come accaduto a Nicehash (solo l’ultimo dei casi di hacking degli ultimi mesi).
E se Lord Gabe (persona POCO attaccata al guadagno) ha deciso che non vanno più bene, io una domanda inizierei a farmela…