Ad oltre cinque anni di distanza dal suo crowdfunding originario, Star Citizen naturalmente non è esente da controversie e scrutini riguardo come siano stati spesi, esattamente, i milioni di dollari raccolti con vari metodi di crowdfunding dal 2012 ad oggi. Lo sviluppo più recente è di natura giudiziaria: Crytek ha infatti fatto causa a Cloud Imperium Games e Robert Space Industries, i dev di Star Citizen.
Il perché della causa è presto detto: fino all’anno scorso, Star Citizen era sviluppato su CryEngine. Adesso, due cose sono cambiate: la prima è che Star Citizen usa un engine diverso, il Lumberyard di Amazon. Questo, secondo Crytek, è una violazione del contratto stipulato fra le parti. Inoltre, Cloud Imperium sta pubblicando ben due giochi, non uno: Squadron 42, nato come la campagna single player di Star Citizen, sarà rilasciato come un titolo separato. A parte la scelta discutibile di dividere i videogiochi, Crytek sostiene che sia un abuso della licenza fornita a Cloud Imperium, che prevedeva lo sviluppo e la vendita di un solo gioco.
C’è dell’altro: secondo Crytek, Star Citizen ha violato anche accordi presi sulla promozione dei loghi del CryEngine, e non ha divulgato le modifiche che aveva apportato al CryEngine stesso – un’altra clausola prevista dal contratto originale. Infine, Crytek sostiene che la migrazione di Star Citizen a Lumberyard non sia completa, e che siano rimaste diverse parti del codice del CryEngine nel gioco.
Crytek ha richiesto $75.000 dollari in risarcimento per i danni subiti, oltre ad un’ingiunzione del tribunale che impedisca ai dev di Star Citizen di usare alcun elemento del CryEngine nella produzione di Star Citizen o di Squadron 42. Cloud Imperium Games ha risposto alle accuse in una dichiarazione rilasciata a Gamasutra, definendole “prive di merito” e sostenendo che richiederà un rimborso completo delle spese legali dettate dalla causa.
La denuncia di Crytek è stata depositata presso una corte distrettuale californiana, ed è consultabile integralmente qui.