Durante la Gamescom abbiamo avuto la possibilità di partecipare all’evento a porte chiuse su Cyberpunk 2077. Evento evidentemente tra i più attesi, visto che i posti erano terminati da tempo ed era impossibile prenotarsi direttamente alla fiera. Con un po’ di fortuna, ed adeguata preparazione, noi ce l’abbiamo fatta e vi racconteremo TUTTO quello c’è da sapere sul nuovo titolo di CD Projekt Red.
La presentazione, a cura del Level Designer Miles Tost, ci ha immerso in un gameplay dalla durata di 45 minuti circa, il tempo necessario per completare una missione creata ad hoc per mostrare tutte le features principali. Siamo a Night City, North California. A disposizione avremo un open world con la totale assenza (o quasi) di caricamenti. Incontriamo la prima grande feature durante i primi minuti di gioco: il personaggio da noi giocato sarà interamente personalizzabile, dalla backstory, al sesso (potremo essere donne) fino ai lineamenti del viso. Massima possibilità d’espressione, quindi.
Prima di entrare nel vivo, dovremo settare le “biostats” (caratteristiche), tra le quali spicca la curiosa “cool”. Probabilmente l’equivalente della più nota “carisma”, ci permetterà di muoverci meglio nel tessuto sociale di Night City.
Una volta partiti arriva il momento della seconda, grande feature: il gioco è in prima persona. Spawniamo in una casa che sarà la nostra base dove potremo, ad esempio, depositare armi o cambiare abito.
Una volta usciti da casa, notiamo come il mondo sia completamente interattivo, dal cartello pubblicitario che ci indicherà il negozio correlato, al distributore dove potremo scegliere la nostra bibita preferita. Dettagli secondari, è vero, ma pur sempre dettagli che andranno a rendere ancora più realistica la nostra esperienza in Cyberpunk 2077.
Per poterci spostare da un’area all’altra potremo guidare i numerosi veicoli presenti nel gioco.
Per quel che riguarda lo sviluppo della trama, si è voluta sottolineare la nostra più totale libertà nelle scelte da compiere. Tutte, ovviamente, con le relative (e diverse) conseguenze.
Il gameplay introduce dinamiche tipiche di un action/sparatutto. In combattimento potremo tentare un approccio “stealth” alla Hitman maniera, oppure andarci pesante con le decine di armi disponibili, dai fucili alle spade.
Dovendo fare delle considerazioni, innanzitutto vi dico: dimenticate The Witcher e dimenticate Geralt. La CD Projekt Red ha drasticamente cambiato genere. Non che questo sia un male, sia chiaro. Semplicemente non crediate che Cyberpunk 2077 possa essere un The Witcher nel 2077. Nonostante insistano nel definirlo un “RPG” è chiaro, come già scritto, che si tratti di un action/sparatutto. Potremo scegliere chi essere e quale “ruolo” avere, certo, ma il gameplay non lascia scampo.
I toni rimangono decisamente adulti con un pizzico indiscusso di tamarraggine. Tipo The Witcher solo a Tor Bella Monaca o Quarto Oggiaro.
Concludendo, Cyberpunk 2077 continua a rimanere il gioco più atteso anche in questa Gamescom 2018. Non si sa ancora nulla riguardo la sua uscita, facendo intuire (unica nota negativa) una discreta lentezza nello sviluppo. Se le premesse sono queste, però, vale la pena aspettare.