Crytek è una società che ha avuto alti e bassi piuttosto importanti. È conosciuta al mondo per due motivi: Crysis e CryENGINE, e molti spesso dimenticano che è grazie a lei se oggi possiamo giocare anche la serie di Far Cry. Crytek si è però sempre impegnata maggiormente nello sviluppo di motori grafici all’avanguardia, di cui poi i giochi sono i banchi di prova anche delle nostre povere schede video. D’altronde, ogni volta che si compra una nuova GPU la prima domanda, spesso rivolta in modo scherzoso, è sempre “ma ci gira Crysis 3 al massimo?”. Dopo un periodo alquanto critico avvenuto nel 2016, anno in cui la società ha operato una pesante ristrutturazione e chiuso quattro studi, Crytek si è impegnata su pochi progetti per volta. Dopo un paio di tentativi nel mondo VR con The Climb e Robinson: The Journey si è impegnata, e si sta ancora impegnando, nello sviluppo di questo particolare gioco, Hunt: Showdown.
Pubblicato a febbraio su Steam in forma Early Access, il gioco ha riscosso sin da subito un buon successo sia dal pubblico che dalla critica. Il titolo è un ibrido PvPvE in cui l’obiettivo principale è quello di indagare circa la presenza di un mostro (al momento ne sono presenti solo due, un ragno ed un macellaio mostruoso) all’interno di una vasta mappa. Il nostro cacciatore, debitamente reclutato tramite denaro virtuale, deve scoprire gli indizi che, una volta analizzati, eliminano una porzione di mappa all’interno della quale non è presente il mostro. Il sistema di tracciatura degli indizi è molto semplice: tramite la pressione di un tasto si entra in una sorta di modalità investigativa tramite la quale possiamo vedere delle lucciole blu che segnano il punto da raggiungere. Naturalmente non sarà una passeggiata di salute. Sparsi nella mappa sono presenti molti zombie o nemici ben più potenti, che necessitano di una gran quantità di pallottole per cadere a terra. Oltre a loro bisogna anche stare attenti agli altri giocatori. Infatti, una volta che uno dei giocatori (o una squadra, nel caso in cui si giochi in coop) trova il mostro viene indicata agli altri giocatori che devono impegnarsi a raggiungerla, ucciderne i membri e riscattare la taglia del mostro in modo da vincere la partita.
Di conseguenza l’ansia è pressoché costante durante la partita, continuamente attanagliati dalla paura di ritrovarsi davanti uno zombie che ci lancia contro un nugolo di insetti velenosi, degli strani pesci che una volta messo piede in acqua si avventano su di noi dilaniandoci in pochissimo tempo o, peggio, un altro giocatore che, grazie al potere del lag, risulta quasi invincibile. Inoltre, da pochi giorni, sono stati pubblicati una nuova mappa ed una nuova modalità di gioco. Quest’ultima è alquanto interessante in quanto vede coinvolti dieci giocatori, senza possibilità di cooperare, all’interno della mappa di gioco. Ognuno di loro deve trovare quattro indizi speciali per vincere la partita ed ottenere premi speciali. Purtroppo tale modalità è a tempo limitato e presto verrà tolta, probabilmente mentre state leggendo queste righe è già diventata non disponibile.
Prima di avviare la partita dobbiamo prepararci. Tramite il denaro disponibile ad inizio gioco ed a quello accumulato durante le partite abbiamo la possibilità di acquistare nuovi cacciatori, armi, oggetti da lancio, da recupero e molto altro. Una volta raggiunto il livello 16, inizia il vero divertimento dato che il gioco si sblocca definitivamente e la morte diventa permanente. Il vostro cacciatore, il cui equipaggiamento è stato faticosamente acquistato livello dopo livello, se muore, non potrà più tornare in vita e voi perderete tutti ciò che portava. Questo elemento aumenta molto la profondità del gioco così come la paura che si prova quando si subisce anche solo un colpo. Di conseguenza la curva di difficoltà si impenna e l’attenzione richiesta aumenta sempre di più e non è difficile trovarsi circondati da nemici senza più alcuna possibilità di fuga. Anche se aumentando di livello è possibile ottenere armi migliori, parliamo comunque di un gunplay estremamente lento e pesante che premia più la tattica che i Rambo di turno. Colpi ben ponderati e da lontano oppure, ancora meglio, coltellate silenziose saranno gli elementi che vi porteranno alla vittoria o, almeno, allo scontro con il boss di turno. Se sulla carta il gioco appare interessante, il suo stato da early access purtroppo traspare da ogni poro.
I matchmaking ad inizio partita sono estremamente lunghi e, nel mio caso, non sono stati rari gli errori riscontrati dopo anche cinque minuti abbondanti di attesa, vanificati totalmente. Una sera ho tentato per oltre due ore di giocare e mi son ritrovato a fare giusto tre partite, tanto che ho avuto anche il dubbio che non vi fossero persone connesse. Controllando su Steam Charts si nota che il numero di giocatori è comunque basso ma non così tanto da rendere impossibile il matchmaking. Inoltre, durante le mie prove, ho avuto modo di cambiare scheda video. Durante le mie prove con la 1070 dovevo tenere il gioco a settaggi medi ed a 1080p e comunque non si raggiungevano quasi mai i 60fps stabili. Dopo qualche giorno ho acquistato una 2080 ed ho provato a giocare a 4K con settaggi alti, opzione immediatamente scartata in quanto andavo sui 25 fps. Giocando un po’ con i settaggi e abbassando la risoluzione giustamente la situazione cambia ma ci troviamo comunque davanti ad un prodotto ancora grezzo e non ottimizzato, estremamente pesante e che deve ancora essere raffinato tanto. Dal punto di vista del gameplay non ho trovato grosse pecche a parte qualche squilibrio nel matchmaking, che spesso mi metteva contro gente di alto livello armata di cecchino che mi oneshottava senza che io avessi possibilità di fare nulla. Certo, non è un problema di poco conto ma spero che correggano anche questo durante lo sviluppo. Sicuramente ne riparleremo approfonditamente più in la, in seguito ad ulteriori patch ed aggiornamenti.
Nota – Il gioco è stato eseguito sulla seguente configurazione: