Quante volte, nei videogiochi, vi è capitato di essere degli avventurieri? Decine, centinaia di volte sicuramente. Vi risvegliate, brandite la spada, acquisite livelli e distruggete nemici sempre più grandi e potenti per diventare i più grandi eroi di *inserisci nome di regno fantasy*. Ma non pensate mai a quanto lavoro c’è dietro? Ok, spesso le armi le trovate dai nemici e nel 99% dei casi sono decisamente più potenti di quelle in vendita presso i commercianti, e ancor più spesso parlare con un fabbro equivale a premere istantaneamente su “ripara tutto” per poi scappare via. Ma anche loro lavorano duro e nessuno pensa mai a quanta fatica facciano nel proporvi degli splendidi strumenti di morte. Provate a calarvi nei loro panni per una volta: anche loro devono portare il pane a tavola! Ed è questo l’immaginario – più o meno – che vi propone Fantasy Blacksmith, gioco nel quale, ovviamente, dovete fare il fabbro. In un mondo fantasy. È scritto proprio qua sopra, era intuibile. Però non lo vedrete mai il mondo fantasy, siete un fabbro e dovete lavorare ininterrottamente, niente ferie o altro, mi dispiace.
Il gioco è stato sviluppato da Heaven Brotherhood ed è il primo titolo di questa software house. Realizzato in Unreal Engine 4, Fantasy Blacksmith è ancora in accesso anticipato ed appare molto grezzo. Un primo tutorial testuale ci introduce alle basi della forgiatura ma si dimostra subito inutile in quanto i primi istanti di gioco effettivo sono rappresentati da una spiegazione guidata, con tanto di freccette e frasi di cosa fare. E che cosa volete fare se non forgiare una splendida lama? Aprite il vostro fidato tomo ed acquistate i materiali necessari alla creazione, che vi vengono recapitati tramite un pratico montacarichi. Prendete il lingottone di rame/ferro/altri materiali e buttatelo nella fornace, ma fate attenzione alla temperatura: se troppo bassa il materiale non è malleabile a sufficienza mentre se esagerate non vi ritrovate più nulla tra le mani. Per aiutarvi è presente un mantice, che permette di aumentare la temperatura, insieme ad un pratico termometro gigante che vi indica se state andando bene o meno. Una volta riscaldato si avvia la fase di rifinitura, nella quale dovete martellare il blocco fino a dargli la forma finale. Naturalmente si raffredda durante il processo quindi bisogna fermarsi, ributtarlo nella fornace ed attendere che diventi nuovamente di un bel rosso vivace.
Una volta ottenuta la forma della vostra arma dovete raffreddarla e comporla. Quest’ultima fase è rappresentata da un indicatore che dà il tempo alle vostre azioni: se ben compiute, la qualità dell’arma sale ed acquisisce quindi maggior valore. Stesso discorso per l’affilatura. In caso di azioni ben compiute, l’arma può essere venduta ad un buon prezzo, dopo averla esposta a muro, agli eroi che bussano alla nostra porta. Spesso tali viandanti possono anche chiedere dei piccoli lavoretti, come limare l’arma in loro possesso, cosa che oltre a farci guadagnare denaro fa anche incrementare la nostra popolarità all’interno di una classifica online. Il problema salta all’occhio dopo poco tempo: la ripetitività. Le azioni da fare sono sempre le stesse, sempre negli stessi posti, sempre al chiuso. Man mano che andiamo avanti sblocchiamo nuove zone della mappa da cui acquistare materiali sempre più pregiati e miglioramenti per la nostra bottega, che portano a realizzare armi migliori facendo comunque le stesse cose. Però è divertente vedere gli oggetti buggarsi nelle maniere più spettacolari. La fisica non esiste e lanciare un blocco di carbone a terra non ha mai lo stesso risultato. E per carità state attenti a quella sorta di innaffiatoio gigante vicino il barile pieno d’acqua: una volta l’ho lanciato ed è semplicemente scomparso.
Al momento non c’è realmente altro da dire. Se fosse un titolo mobile ne sarei anche soddisfatto dato che porta il giocatore a “perdere tempo” nell’accumulo di denaro da spendere per migliorare la bottega e la qualità delle armi prodotte in modo da avere sempre maggior notorietà, ma il tutto si limita a questo. Gli spazi di miglioramento sono enormi: ad esempio potrebbero introdurre anche un mondo esterno in cui muoversi ed andare fisicamente ad acquistare gli oggetti che servono per il lavoro o espandere le meccaniche in modo da forgiare anche strumenti da difesa come scudi o armature. Fare il fabbro è un lavoro duro, e qualcuno deve farlo. Ma non io, almeno non più. Vado in ferie, arrivederci!