La nuova retro-console di Capcom non è partita esattamente con il piede giusto: dopo le critiche al design e al prezzo, ecco un’altra grana per la Capcom Home Arcade.
Il motore della console è infatti l’emulatore open source Final Burn Alpha che, come espresso nella licenza di utilizzo, non può essere utilizzato per scopi commerciali. Gli sviluppatori non erano a conoscenza dell’utilizzo da parte di Capcom, tranne uno di loro, Barry Harris, che è stato effettivamente colui che ha concesso la licenza alla software house.
FBAlpha has been licensed by Capcom Home Arcade.
— Barry Harris (@fbalpha) April 16, 2019
A questo punto si è accesa una polemica sul come e perché Harris abbia concesso a Capcom l’utilizzo di Final Burn Alpha e, nel caso fosse stato pagato, perché il resto del team non sia stato informato e il denaro diviso tra tutti.
Oltre a ciò, si aggiunge il problema che parte del codice di Final Burn Alpha deriva da Final Burn e da MAME, due emulatori open source il cui utilizzo commerciale è vietato. Una vera grana per Capcom e soprattutto per il team sviluppatore dell’emulatore, che dovrà risolvere i problemi interni causati dall’iniziativa presa da Barry Harris.