Questa serie di articoli ha contemporaneamente due scopi: didattici e commerciali. Cercheranno di spiegare quanto più chiaramente cosa sono le varie componenti dei PC ed allo stesso tempo guideranno nella scelta dei componenti migliori per i vostri scopi.
DEFINIZIONI
Per poter usufruire del proprio computer è necessario avere una periferica esterna in grado di mostrare delle immagini che noi possiamo interpretare e manipolare. Le console sono pensate per essere collegate alle TV e sono tarate per sfruttare al meglio le tecnologie che queste portano nel salotto di casa. I PC invece sono per definizione flessibili ed il loro compagno di visione è il monitor. Oggi esistono moltissimi monitor costruiti con le tecnologie più disparate perché ognuno di essi adempie ad uno scopo diverso. Oggi vedremo di fare un po’ di chiarezza sulla terminologia del campo.
LCD: Sigla che significa Display a Cristalli Liquidi. Questa identifica tutta la serie di pannelli, per TV e Monitor, che sfrutta la proprietà dei cristalli liquidi di alterare la luce che passa in una loro matrice. Le tecnologie con i quali vengono realizzati i pannelli LCD sono numerose, qui sotto sono spiegate le principali:
TN: Questa sigla denota i pannelli con tecnologia Twisted Nematic. Si tratta della tecnologia più vecchia ancora sul mercato. Continua ad essere presente perché ha dei vantaggi. Economicamente tendono ad essere i più economici, ma il loro vero punto di forza sta nella loro reattività. Hanno tempi di risposta che possono essere di 1ms e possono raggiungere frequenze di aggiornamento molto elevate. Questi sono indubbi vantaggi qualora si giochi a sparatutto competitivamente. Purtroppo, i pannelli TN offrono una qualità cromatica inferiore alle tecnologie più moderne, oltre ad angoli di visione peggiori. Non supportano l’HDR per dire. Quindi sono meno indicati come monitor da lavoro e per un gaming più a 360°.
IPS: Gli IPS sfruttano un allineamento diverso dei cristalli liquidi per ottenere dei miglioramenti notevoli nella qualità del colore e negli angoli di visione. Sono ottimi pannelli per il lavoro e per il gaming a tuttotondo.
VA: I pannelli VA hanno i propri cristalli allineati verticalmente. Spesso vengono definiti come una “via di mezzo” tra i pannelli IPS ed i TN. Questo perché possono raggiungere performance simili a quelle dei TN, con 1ms di risposta e 144hz di aggiornamento, mantenendo una qualità cromatica analoga a quelli degli IPS. Hanno il contrasto tra nero e bianco migliore del gruppo, ma hanno i tempi di risposta più lenti, rendendoli i meno adatti al gaming competitivo.
OLED: La tecnologia OLED è diversa da quella degli LCD ed è comune nei pannelli per TV, mentre in quelli PC non ha ancora trovato la sua strada. Malgrado sia una tecnologia in grado di offrire pannelli sottilissimi e strabilianti rese cromatiche, ha un difetto sostanziale: il pericolo di burn in. Ogni pannello, inclusi gli LCD può soffrire di questo difetto. Quando viene mostrata un’immagine statica per molto tempo, questa rimane impressa sul monitor. Se per un utilizzo da televisione, questo difetto è minimizzato; pensate al desktop del vostro PC, presente praticamente perennemente. Questo è uno dei motivi per il quale i monitor OLED praticamente non esistono. Nulla vi vieta però di collegare un PC alla vostra superTV per goderne mentre giocate!
PWM: La Modulazione a Larghezza di Impulso è una tecnica usata nel mondo dei monitor per regolare la luminosità. Quando la luminosità è al di sotto del 99%, il controller digitale che manda tensione al pannello inizierà a funzionare in uno stato di on-off, per diminuire la luminosità effettiva del monitor. A luminosità basse, se il controller ha una frequenza di accensione-spegnimento troppo bassa, alcune persone possono avere problemi agli occhi, nausea, affaticamento. Questo problema si presenta spesso non sui monitor da PC fisso, ma su quello dei portatili, che sono usati a diversi livelli di luminosità in base all’ambiente ed alla batteria residua. Se a basse luminosità avete dei problemi fisici, sappiate che sono dovuti a PWM con switching troppo lento.
Risoluzione: La risoluzione del monitor va ad indicare il numero di unità minime di colore controllabili dal monitor. La risoluzione è di solito indicata dal numero di pixel in orizzontale per il numero di pixel in verticale. Spesso, nella convenzione comune, si indicano solo quelli in verticale, assumendo che i restanti siano calcolati secondo l’aspect ratio comune. Maggiore è la risoluzione di un monitor, più dettagliata sarà l’immagine. Allo stesso tempo, sarà richiesta più potenza grafica per elaborare la risoluzione maggiore. I tagli più comuni, in 16:9, sono 1920×1080 (FullHD), 2560×1440 (QHD) e 3840×2160 (4k).
Aspect Ratio: Il rapporto di forma di un display indica la proporzione tra la sua larghezza e la sua altezza. Un display 16:9, avrà un numero di pixel orizzontali in proporzione a quelli verticali esattamente come 16 è in proporzione a 9. Diversi fattoridi forma sono più adeguati a determinati contenuti. Il fattore di forma comune dal 2008 ad oggi è proprio il 16:9. In passato era il 4:3. Ora si sta diffondendo il 21:9. Alcuni portatili moderni propongono monitor in 3:2.
Campo Colore RGB: Lo spazio di colore RGB rappresenta l’insieme dei colori ottenibili combinando in maniera additiva i colori rosso, blu e verde. Esistono due campi di colori RGB comunemente usati come standard: l’sRGB e l’Adobe RGB, con il secondo che ha un gamut (insieme di colori) molto più ampio del primo.
Quando un monitor viene descritto come “copre il 90% dello spazio sRGB ed il 70% di quello Adobe”, vuol dire che è in grado di riprodurre quella quantità di variazione cromatica sul proprio monitor. Questa è una caratteristica che ha molta importanza qualora si debba lavorare professionalmente con grafica.
HDR: Questa sigla indica l’High Dynamic Range, ovvero la capacità di mostrare i colori in un range di intensità maggiore rispetto al range standard. Per poter eseguire l’HDR al meglio delle sue possibilità, un monitor deve avere un pannello con i singoli pixel in grado di trasferire 10 bit di informazione colore ed avere una luminosità di picco di 1000cd/m^2. Al momento, queste caratteristiche sono spesso carenti sui monitor, mentre trovano più adozione sulle TV e molti monitor con supporto HDR in realtà offrono supporti “a metà”, senza considerare che anche i giochi devono supportare questa funzionalità.
“Densità visiva”: Quel che conta veramente nella percezione di qualità di un’immagine non è la risoluzione dello schermo. O la grandezza della diagonale. O la distanza visiva. Ma tutte e tre queste cose insieme. Concorrono per determinare la densità di informazione che arriva ai nostri occhi. Per questo motivo, anche su un monitor 4K, si possono notare imperfezioni grafiche. Questa pagina di Nvidia permette di rendersi conto di questo fenomeno della densità visiva.
Tempo di risposta: Il tempo di risposta di un monitor indica quanto tempo, in millisecondi, impiegano i pixel a cambiare colore. Il valore spesso indicato è quello che indica la transizione GtG, cioè grigio a grigio. Questo valore è estremamente ideale perché va a calcolare un percorso estremamente breve. Andando a verificare nella realtà, il tempo di risposta di un monitor non sarà mai quello pubblicizzato dalla casa madre, ma sarà più alto. Però, un monitor con 1ms GtG sarà generalmente più veloce di un’altro che ha 4ms GTG.
Frequenza di aggiornamento: La frequenza di aggiornamento è misurata in Hertz (Hz) ed indica quante volte al secondo il monitor si aggiorna con nuove informazioni. Questa caratteristica è quella più indicativa della fluidità dell’immagine e della risposta ai vostri input quando state giocando. In un monitor a 60hz, ogni immagine permane su schermo per 16.6ms. In un monitor a 144hz, solo per 6,9ms. Attenzione, perché il refreshrate non è la stessa cosa del framerate. Il framerate è generato dalla vostra scheda grafica, mentre gli hz sono del monitor e sono fissi. Idealmente, per evitare artefatti e/o immagini poco fluide, la propria configurazione dovrebbe garantire un numero di fps pari alla frequenza del monitor, ne più né meno.
Ghosting: Prendete le due definizioni di sopra. Quando il tempo di risposta dei propri cristalli liquidi non è sufficientemente veloce per essere completamente cambiati quando arriva la nuova immagine nella finestra di aggiornamento, l’immagine precedente e successiva si fondono, creando degli effetti scia, o ghosting. Per evitare ciò, bisogna avere monitor con tempi di risposta reali molto più veloci delle frequenze di aggiornamento.
Frequenza di aggiornamento variabile: Il limite tecnico del monitor è come la sua frequenza di aggiornamento sia fissa mentre il framerate di un gioco sia molto variabile. Per ovviare a questo problema sono state implementate diverse soluzioni per sincronizzare i due mondi, andando però ad aumentare il lag tra input e risposta a schermo. Si è quindi trovata una soluzione: la tecnologia VRR. Un display dotato di questa tecnologia è in grado, all’interno di un range prestabilito, di adeguare la sua velocità di refresh al framerate generato dalla scheda grafica. Questo permette di avere un’esperienza sempre ottimale. Questa feature è implementata in diversi modi:
Freesync: Il Freesync è una tecnologia adattiva sviluppata da AMD e poi adottata in maniera ufficiale dall’associazione VESA, che determina gli standard delle tecnologie video, nelle specifiche del collegamento DisplayPort 1.2a e successivamente HDMI. Questa tecnologia è supportata dalle schede video AMD e da quelle Nvidia di ultima generazione, anche se queste ultime in modalità “compatibilità”, presentando artefatti. Il Freesync di prima generazione ha range ridotti e performance non proprio eccellenti. Il Freesync 2 rimuove tutti i difetti della prima implementazione e supporta anche l’HDR.
G-sync: Il G-Sync è la tecnologia proprietaria di Nvidia di VRR. Questa fa uso di un modulo hardware inserito all’interno dei monitor, portandone ad un aumento del costo notevole.
Il Mercato
Come ogni mercato elettronico, i produttori dei componenti base sono relativamente pochi, mentre gli assemblatori sono molti. Tra i produttori più affermati, ci sono Samsung ed LG ad esempio. Malgrado i produttori siano pochi, la qualità dei pannelli varia così tanto che permette la creazione di prodotti su una vastissima scala di prezzi. Giustamente produttori come Samsung ed LG, che si fanno tutto in casa, producono ottimi prodotti in generale, ma i marchi più famosi tuttofare, come Asus, Acer, Dell ed HP hanno linee di prodotti notevoli.
Come Scegliere
“Un monitor è per sempre”. In realtà non è propriamente vero, ma sono dell’idea che è forse il componente che invecchia più lentamente di tutta la propria macchina. Il monitor è molto sensibile al budget. Più che altro perché non sembra esistere una vera e propria fascia media. Se ci si accontenta della base, basta un 100€. Cercando qualcosa di decente, partono almeno 400€ come se nulla fosse.
Se siete dei giocatori competitivi su titoli come Counter Strike, Rainbow Six, Fortnite, Overwatch e giochi similari, si dovrebbe puntare a monitor in grado di offrire ottimi tempi di risposta ed alta frequenza di aggiornamento per minimizzare l’input lag. Considerate però che la vera differenza di un set up del genere la si apprezza dedicandocisi appieno, arrivando ad alti livelli. Inoltre la spesa del PC diventa impegnativa, poiché per mantenere alti framerate è richiesta non solo una GPU potente, ma anche una CPU in grado di foraggiarla a modo.
Se invece si gioca un po’ a tutto, il portafoglio vi sarà più grato, perché la scelta è più ampia. Partendo da monitor Full HD IPS per avere buoni colori e performance più che degne, per finire con monitor che combinano risoluzioni più elevate ad alti refresh rate e tecnologie VRR. Prendere un monitor che non si può sfruttare appieno è un peccato, ma potrebbe essere visto anche come un investimento “a lungo termine” in grado di assorbire 1-2 upgrade al PC nel corso del tempo.
Consigli per gli acquisti
Monitor Economico
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Monitor Gaming a 360°
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Monitor Gaming competitivo
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Produttività/Immersività 21:9
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Monitor 4k economico
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Il meglio del meglio
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