Nintendo Switch continua a confermarsi la console preferita dagli sviluppatori di videogiochi per dispositivi mobile. Le conversioni da telefono a Switch sono oramai piuttosto frequenti e anche Hamsterdam fa parte di questa corrente. In uscita contemporanea sulla console Nintendo e sui dispositivi Android ed iOS, il gioco è sviluppato da Muse Game, software house che, dopo aver sviluppato titoli d’azione ad ambientazione steampunk, si butta su un lavoro totalmente diverso. E la sua natura da “giochino da telefono” emerge pienamente sin dal primissimo livello di gioco, ma andiamo con ordine, anche se non c’è poi molto di cui parlare.

Hamsterdam
La storia è narrata tramite semplici immagini, senza dialoghi

In Hamsterdam giochiamo nei panni di Pimm, un criceto che a colpi di Hamster-Fu (mi dispiace, ma il QuackFu non si batterà mai) deve liberare il suo villaggio dalle grinfie del malvagio cincillà Mario, che ha anche rapito il nonno del protagonista. E questo è tutto. Un pretesto molto semplice per poter cominciare a scorrazzare per i livelli. Chiaramente i primi servono da tutorial e introducono alle sparute meccaniche di gioco. All’interno del livello il protagonista rimane fermo sul lato destro dello schermo mentre i nemici gli vanno incontro. Il nostro compito è quindi quello di colpirli a tempo, in modo da infliggere danni sempre maggiori, e dirigere l’analogico su di loro in modo da contrattaccarli nel caso in cui si lancino verso di noi.

Hamsterdam
Spaccali tutti Pimm!

Durante le partite si aggiungono anche altre meccaniche. Ad esempio, nel secondo mondo cominciamo a trovare nemici armati che devono essere contrastati premendo furiosamente un tasto e disarmandoli. Oppure, per evitare un attacco, ogni tanto compare una sorta di minigioco in stile Osu in cui dobbiamo premere a tempo il tasto Y. Peccato che tali meccaniche siano piuttosto abbozzate. I tempismi richiesti sono estremamente dilatati e sembra siano stati adattati ad un pubblico estremamente giovane quindi l’impegno richiesto è sostanzialmente infimo. Alla fine di ogni mondo compare di volta in volta un boss diverso le cui meccaniche, però, sono alquanto simili tra di loro. Si tratta di evitare una serie di bombe che arrivano addosso al nostro povero Pimm per poi rilanciare contro di loro un criceto che infligge danno, ovviamente per tre volte, come da tradizione.

Hamsterdam
Stile Guglielmo Tell

La noia purtroppo prende presto il sopravvento e a nulla possono i livelli in cui Pimm corre sul suo monopattino per raccogliere il maggior numero di semi di girasole possibili. Questi semi possono essere spesi nel negozio in modo da acquistare una serie di modifiche estetiche come guanti, cappelli o accessori vari. Insomma, giusto quel pelo di personalizzazione che oramai è presente in qualsiasi titolo possibile e immaginabile ma che non aggiunge nulla di tangibile all’esperienza di gioco che rimane piuttosto desolante. Le animazioni e lo stile artistico sono piuttosto azzeccati e spesso strappano anche un sorriso ma non basatano a risollevare le sorti di quello che, a conti fatti, trova la sua perfetta dimensione su un telefono ed in formato free-to-play. Su Nintendo Switch Hamsterdam costa 8,99 € e, personalmente, lo consiglierei solo in caso di sconto sull’eShop e se si hanno bambini particolarmente piccoli in casa, anche se a quel punto uno Yoshi’s Crafted World sarebbe una scelta decisamente migliore.