Konami torna sotto i riflettori, stavolta con Contra: Rogue Corps, nuovo capitolo di una delle saghe più rappresentative del colosso giapponese.
Tecnicamente parlando, il gioco si presenta indietro di almeno un paio di generazioni, con texture e modelli poligonali davvero poveri di dettagli. A sopperire in parte ad un comparto grafico non propriamente al passo coi tempi ci pensano un buon comparto luci e un frame rate molto stabile, anche nelle situazioni più concitate.
Per quanto riguarda il gameplay il discorso è invece ben diverso. Dovendo tener conto del fatto che siamo nel 2019, il team di sviluppo ha scelto di abbandonare per buona parte le classiche meccaniche di gioco tipiche del franchise, trasformando questo Contra in un twin stick shooter con visuale isometrica dall’alto.
Tuttavia qualche punto di contatto col passato è rimasto ed è da ricercarsi principalmente in un livello di difficoltà piuttosto elevato anche se, purtroppo, mal calibrato. Per tentare di ammodernare un po’ la storica formula di gioco, il team ha ben pensato di inserire una leggera componente ruolistica, dedicata principalmente alla modifica e al potenziamento delle armi e dell’equipaggiamento a nostra disposizione. Fate molta attenzione alla barra della salute, dato che non si rigenera in modo automatico e i medi-kit vengono forniti dal gioco con molta parsimonia. Altro neo della produzione risiede poi nella telecamera, che non riesce sempre a seguire degnamente l’azione su schermo. Le armi da fuoco a disposizione sono tante, ma il loro feeling risulta molto giocattoloso, in entrambe le varianti previste. L’intelligenza artificiale dei nemici risulta poi molto altalenante, e con routine spesso insufficienti per mettere in difficoltà il giocatore.
Le boss fight presenti sono poi poco ispirate e il più delle volte superabili ripetendo le stesse azioni più e più volte. Non tutti i nemici che il gioco vi scaglia addosso però si possono uccidere con le armi da fuoco: per alcuni, infatti, dovrete usare una sorta di “scatto frontale” per stordire il nemico, lanciarlo in aria e ucciderlo con un poderoso attacco fisico. Come se il grosso numero di nemici che il gioco vi scaglia addosso non bastasse, a rendere ancora più frustrante l’esperienza di questo Contra ci pensa il tempo limite messo a disposizione per terminare ogni livello (circa venti minuti), scaduto il quale la missione fallirà, ritrovandosi costretti a ricominciare tutto da capo. Il design dei livelli si presenta piuttosto piatto e poco ispirato, e il pesante riutilizzo di alcuni asset ha come conseguenza il fatto che molte ambientazioni finiscono per risultare molto simili fra loro.
Anche la risposta ai comandi è pessima, e ciò si nota principalmente quando siamo costretti ad usare il tasto dedicato al salto. La storia messa in piedi per questo sequel risulta piuttosto banale e scontata, finendo persino per sfociare più e più volte in situazioni e dialoghi trash. La direzione artistica e il design dei mostri non riescono a convincere, finendo per risultare piatti e davvero poco ispirati.
In cooperativa, invece, il gioco riesce ad essere divertente, ma i difetti sono tanti e tali che anche in questo caso l’esperienza è fortemente compromessa. Purtroppo con Contra: Rogue Corps, Konami non riesce a traghettare il franchise nell’attuale generazione di console: nonostante il team di sviluppo abbia comunque tentato di renderlo più moderno nel gameplay, i difetti sopra elencati rovinano irrimediabilmente l’esperienza di gioco finale. Se siete fan della saga, fatevi un favore e recuperate la collection contenente i vecchi capitoli, perché questo Rogue Corps non ha niente dei Contra che furono, se non il glorioso nome.