A tre mesi di distanza dall’ultimo content drop, arriva Iron Judgment, la nuova espansione per GWENT: The Witcher Card Game. Questa uscita ha confermato a pieno come gli sviluppatori abbiano preso lo slancio e siano pronti a rilasciare un nuovo set ogni tre mesi, come nella maggior parte dei CCG online e non. E che set: Iron Judgment è un prodotto eccellente, anche migliore delle precedenti espansioni, sotto praticamente tutti i punti di vista.
Il tema centrale del set di Iron Judgment è il ritorno dell’ambizioso – e probabilmente pazzo- Radovid, in testa alle truppe di Redania, l’ultimo grande regno del Nord che ancora mancava all’appello. Ovviamente ogni fazione ha ricevuto qualche aggiornamento degno di nota: per i mostri arrivano numerose bestie insettoidi già affrontate nei videogiochi della serie di The Witcher; i prestanti, seppur non troppo nobili, cavalieri nilfgaardiani vanno a ingrossare le fila dell’imperatore; da Skellige salpano nuovi temibili pirati, e un manipoli di nani irrascibili si aggiunge agli Scoiatel. Infine Salamandra, l’organizzazione criminale che aveva messo in moto la vicenda del primo The Witcher, entra a far parte del sindacato, dando finalmente spazio a personaggi iconici della serie, come il Professore e Azar Javed, anche nel gioco di carte.
Aggiunte anche numerose carte neutrali che costituiscono una sorta di fazione autonoma composta da banditi, che si può integrare perfettamente in qualsiasi mazzo.
Il primo impatto con un set di Gwent è sempre fenomenale, non credo ci siano dubbi a riguardo, tanto che ormai è diventato quasi noioso parlarne, ma questo non mi impedirà certo di farlo: il livello è eccelso come sempre, e non mancano veri e propri capolavori che a mio avviso rimangono senza pari nel settore. Non si può nemmeno parlare di filler in Iron Judgment, dato che letteralmente ogni singola carta è una gioia per gli occhi, sia nella versione standard che in quella premium, anche se alcune di queste ultime devono ancora essere aggiunte al gioco, come era già successo le volte precedenti. Ma le animazioni restano fantastiche.
Ma questo set offre ben più che tante belle immagini: le nuove meccaniche ruotano principalmente attorno all’armatura, un concetto già presente nella beta, che consiste in una barriera fisica al danno che di per sé però non incide sul punteggio finale delle nostre unità. Ovviamente non finisce qui, e infatti in Iron Judgment sono state introdotte varie abilità relative alla presenza o meno di armatura su un’unità:
–Barricata: abilità attivata se l’unità ha almeno un punto di armatura
–Esposto: effetto (solitamente negativo) che si attiva quando l’unità perde del tutto l’armatura
–Difensore: concettualmente simile a provocazione in Hearthstone, questa keyword indica che l’unità in questione diventa l’unico bersaglio possibile per il nemico su tutta la fila, proteggendo quindi altre unità più preziose ma vulnerabili.
Non sono stati effettuati cambiamenti retroattivi per aggiungere armatura a carte dei set precedenti, nonostante fosse già presente in alcuni casi durante la beta. Un cambiamento che è stato invece compiuto, e che segna un altro allontanamento significativo dalle origini, è la rimozione delle carte leader, che in precedenza rappresentavano chi avrebbe guidato il nostro esercito sul campo, e ne indicavano anche le abilità. Ora invece ogni fazione ha a disposizione sei abilità uniche tra cui scegliere durante il deckbuilding, e si può selezionare una qualsiasi skin della fazione stessa che sia stata sbloccata nel reparto “cosmetico”.
Da una parte questa novità crea delle situazioni alquanto bizzarre: vedere un vampiro anziano deporre le uova non è esattamente “canon” nella serie di The Witcher, ma dall’altra apre parecchio spazio di design, svincolando modelli e animazioni dalla parte del gameplay, quindi spostandosi verso un sistema a la Hearthstone, in cui tutte le “classi” sono immediatamente disponibili, ma le skin sono a pagamento o ottenibili con le ricompense del gioco. Personalmente credo sia un buon sistema che alla lunga sarebbe stato sostanzialmente inevitabile, ed è lecito immaginare che i leader torneranno sotto forma di semplici unità nelle prossime espansioni.
Il meta di Iron Judgment è ancora indefinito, ma sembra ben chiara la dominanza degli archetipi swarm, che siano insettoni, soldati, o nani molto ma molto arrabbiati. Complici anche alcune carte che hanno bisogno di nerf, non troppo pesanti, giusto per riportarle in linea col power level del resto del gioco. Purtroppo in alcuni casi l’armatura tende a ridurre le interazioni con gli altri giocatori, perché il removal diventa svantaggioso, ed è meglio puntare su unità in grado di generare più punti possibili, ma rimane comunque centrale l’abilità dei giocatori nel capire quando sfilarsi da un round o quando spingere.
Il fatto che, a pochi giorni dal lancio, praticamente ogni fazione abbia almeno uno o due archetipi molto forti è comunque un buon segno, e si tratta probabilmente dell’esordio meno burrascoso e polarizzante. I pochi bug presenti nelle interazioni sono stati rapidamente corretti con un hotfix, e al momento l’unico problema superstite sembra essere legato alle skin di alcuni leader, che rimangono impostate anche se cambiate dal menù apposito. Che altro dire: Iron Judgment è un prodotto veramente di qualità, consigliato a chiunque anche solo lontanamente interessato all’universo di The Witcher o ai giochi di carte collezionabili. L’atmosfera è palpabile, i disegni magnifici, il gameplay divertente, e le nuove aggiunte unite al prossimo lancio su IOS (si spera seguito a ruota da quello su Android) rendono questo il momento ideale per approcciarsi a GWENT. Il gioco è uno dei pochi card game free to play a meritare veramente questo nome, provatelo e non ve ne pentirete.