La corte d’appello del Distrect of Columbia ha respinto la richiesta di rivedere una sentenza di Ottobre in cui si confermava di fatto la fine della net neutrality negli Stati Uniti. Molti gruppi di pressione e ben 15 stati avevano richiesto la revisione della sentenza. Questa decisione verte in favore delle azioni della FCC, la Commissione Federale per le Telecomunicazioni.
Nel 2017 la FCC aveva creato scandalo e preoccupazione, prendendo una decisione che permetteva ai provider di internet di violare la net neutrality. In pratica il nuovo regolamento permette ai fornitori di servizi internet di bloccare, rallentare o dare priorità a pagamento a determinati siti. Queste regole abrogano le leggi che Obama aveva fatto approvare nel 2015 per difendere la neutralità della rete.
Questa decisione non piace nemmeno alle grani compagnie di internet. Da Google a Amazon, da Facebook a Twitter, tutti i grandi nomi del web hanno fatto causa alla FCC, ma senza successo. Ad aprile anche la camera dei rappresentanti, controllata dai democratici, si era mossa per ripristinare la neutralità della rete, ma il senato in mano al partito repubblicano aveva bloccato le nuove normative.
Quindi per ora le leggi sulla net neutrality rimarranno abrogate. La sentenza di ottobre aveva anche specificato però che la FCC non ha “Nessun potere legale” per imporre ai singoli stati un modo unico di implementare i propri regolamenti.