Sempre più spesso sentiamo parlare di gioco in streaming, con Google Stadia che ha tentato questo approccio con discreti risultati ma attualmente, forse, è ancora troppo presto per abbandonare del tutto le console come le conosciamo.
Non è un caso che Microsoft, nonostante voglia puntare proprio a questo con Project xCloud, ha da poco svelato alcune specifiche tecniche di Xbox Serie X, dimostrando che la potenza della macchina la farà ancora da padrona.
Sull’argomento si è però espresso Phil Spencer, capo della divisione Xbox di Microsoft, parlando del futuro dei videogiochi e ribadendo quel che più volte abbiamo sentito: il futuro è lo streaming e Spencer lo immagina come oggi utilizziamo Spotify o Netflix.
Ecco le sue parole:
Penso che sarà molto diverso rispetto a oggi. Sotto le nostre TV probabilmente ci saranno molte console in streaming, con macchine che non hanno bisogno di disco fisico e dispositivi di archiviazione. Passerà tutto attraverso lo streaming, che passerà tutto alla TV. Anzi, forse addirittura alcuni di questi dispositivi saranno integrati nella TV stessa.
Ciò non toglie che esisteranno anche device di fascia alta, proprio come oggi: se pensiamo a video e musica abbiamo servizi diversi che funzionano allo stesso modo, più o meno, su qualsiasi dispositivo. Oggi ho molti più dispositivi di quanti ne abbia mai avuti in passato e solo per guardare la TV.
Lo stesso discorso vale per la musica. Ora ho Spotify nelle orecchie, ho Spotify in tasca, a casa… Posso connettermi ai miei servizi musicali su tantissimi dispositivi diversi e con livelli di fedeltà differenti: su grandi schermi, piccoli schermi, con suono mono o suono stereo, possiamo ascoltare la musica su un solo auricolare, sta a noi decidere come vogliamo usufruire di un servizio. Si può scegliere una soluzione mordi e fuggi perché si è in giro e ci si accontenta, o una soluzione di alto livello perché si è a casa e si ha la strumentazione adatta.
Ecco, penso che i videogiochi avranno un’evoluzione simile, funzioneranno su diversi dispositivi e a prestazioni diverse a seconda di dove verranno fatti girare. Dobbiamo essere liberi di giocare dove vogliamo: certo, ci sarà sempre un luogo principale in cui c’è la macchina principale e il luogo ideale in cui usufruiamo del servizio alla massima possibilità, ma si deve avere la libertà di usufruire dello stesso prodotto ovunque voglio.
Uno scenario facilmente immaginabile visto che, come lo stesso Phil Spencer ha usato come esempi, è qualcosa che si avvicina a Netflix e Spotify. Probabilmente farlo con i videogiochi è molto più complicato, ma prima o poi ci si arriverà, forse.