Microsoft è stata la prima a svelare più nel dettaglio le sue carte per la prossima generazione di console, in arrivo per la fine di quest’anno.
Quando Sony diede alito alle sue prime caratteristiche, scrissi un approfondimento, che in linea di massima è ancora valido, ma ora è il caso di aggiornare grazie alle nuove succose novità annunciate dalla concorrenza.
Xbox Series X – Nuovo DNA
Le speculazioni si sono susseguite nei vari mesi e ora abbiamo la conferma che la console Microsoft, e in modo analogo alla generazione che sta tramontando anche Sony, farà uso combinato dell’architettura Zen 2 per la parte processore e RDNA 2 per la parte grafica, con una potenza computazionale grafica di 12 TeraFLOPS. Diamo un po’ di prospettiva a queste parole.
Zen 2 è il nome della prima revisione dell’architettura Zen, introdotta da AMD sui suoi processori Ryzen. Chi ha costruito computer nell’ultimo anno, ne ha saputo apprezzare le performance. I Ryzen della serie 3000 hanno performance ottime ad un prezzo contenuto e noi stessi consigliamo il loro acquisto ad ogni giocatore che vuole ottimizzare al meglio la spesa. Nessuna nuova informazione su numero di processori e frequenze di utilizzo, ma una cosa è certa: il miglioramento sarà tangibile sotto molto punti di vista.
Qui però non stiamo guardando al “cutting edge”, poiché AMD quest’anno è pronta a presentare e con molta probabilità a rilasciare i suoi ZEN 3, che porteranno ulteriori miglioramenti. Per le console quindi si è deciso di usare una tecnologia provata, rodata, con una storia di ottimizzazione ed ammortizzamento delle spese produttive sul groppone. Non si perderà molto, sarà un’ottima base per un nuovo ciclo di console.
Dove invece avremo l’ultimo ritrovato della tecnica è nel comparto grafico. L’architettura RDNA 2 non è ancora neanche stata presentata al pubblico. Microsoft conferma che quest’architettura implementerà parti di chip dedicate all’accelerazione del calcolo ray tracing secondo lo standard Direct X. Plausibile quindi che svolgeranno la stessa funzione dei core RT che Nvidia ha montato sulle sue schede RTX, ovvero quello di essere acceleratori delle intersezioni di raggi all’interno di strutture che racchiudono tutta la geometria del gioco, chiamate Bounding Volume Hierarchy.
Un raggio per domarli tutti
Il Ray Tracing è un modo estremamente realistico per calcolare l’illuminazione di una scena. Immaginando di guardare il mondo di gioco dallo schermo, per ogni pixel vengono emessi svariati raggi che rimbalzano nella scena andando a ricostruire il percorso fatto dalla luce, basandosi su leggi fisiche accurate. L’effetto risultante è un’illuminazione molto più realistica e naturale degli ambienti. Metro Exodus e Control hanno dato ampio sfoggio di questa tecnologia e saperla applicata a tutti i titoli di prossima generazione è un sogno vecchio di 500 anni che si avvera. Inoltre le speculazioni voglio le performance di questi core per il Ray Tracing essere doppie rispetto alle attuali schede Nvidia, un salto notevole per l’adozione di questa tecnologia.
Tra l’altro viene ribadito più volte come questo migliorerà anche l’audio. Le stesse tecniche di rimbalzo dei raggi, possono essere sfruttate anche per onde sonore, andando a ricreare in modo molto più accurato l’audio posizionale. Questa è una miglioria della quale sono estremamente curioso: immaginate uno sparatutto come Tarkov quanto ne guadagnerebbe.
L’altro dato interessante riguarda la potenza espressa dalla console. 12 TeraFLOP. Un’unità che rappresenta quante operazioni al secondo è in grado di fare un’unità di calcolo. Poi che queste operazioni facciano lavoro utile o inutile, dipende da come l’architettura è costruita e come il software è codificato.
Per fare un paragone con il mondo PC, l’RTX 2080 Ti, una scheda da oltre 1200€, ha 11,7 Teraflop di potenza nominale. Alle tipiche frequenze operative, raggiunge i 14 Teraflops. Il fatto che le console di nuova generazione possano avvicinarsi a cotanta potenza, è eccitante per le possibilità offerte. Ci sono però differenze architetturali con la tecnologia Nvidia, quindi un confronto più giusto è con i chipset RDNA di prima generazione che già sono sul mercato.
L’RX 5700 XT, l’attuale scheda di punta di AMD, raggiunge alle frequenze di boost tipiche 9,8 TeraFLOP. La nuova Xbox, essendo di nuova tecnologia, avrà non solo più potenza bruta espressa dal numerino, ma anche miglioramenti nell’efficienza dovute alla nuova architettura. Non ho ricordi di una nuova console che riesca ad essere più potente del prodotto di punta per PC. Si spera da qui a fine anno AMD presenti qualcosa di categoria superiore.
l’RX 5700 Xt è una scheda che oggigiorno riesce a gestire Gears of Wars 5, tutto ad ultra, a ben 112 fps in full HD, 78 fps a 1440p e 40fps in 4k. Quando Microsoft parla di framerate da 120fps massimi supportati dalla console e dallo standard HDMI 2.1, sono performance raggiungibili con questo hardware regolando opportunamente i dettagli… oppure no?
Non solo potenza, ma anche efficienza e rapidità
Il Variable Rate Shading è un’altra delle nuove tecnologie, ad oggi supportate dalla serie Turing di Nvidia su PC da un paio di titoli, che permette un aumento di performance gratis. Lo so, è impossibile una cosa del genere. Però il risultato è esattamente quello. La vista umana ha una capacità di notare le minuzie solo al centro della propria linea visiva. Si è quindi pensato di costruire un algoritmo in grado di abbassare il dettaglio di parti di una scena. Lasciando ciò che il nostro occhio non riesce comunque a discernere in una qualità inferiore, si risparmia potenza computazionale. Attualmente la tecnologia permette di ottenere un +20% al framerate nei pochi giochi supportati. Microsoft la definisce brevettata, quindi immagino un algoritmo estremamente performante in azione. Riuscire ad estrarre ogni goccia di potenza utile è sempre auspicabile.
Anche le altre notizie sono interessanti. La possibilità di ibernare lo stato di più giochi contemporaneamente è fantastica, anche se immagino mangerà un bel po’ di spazio sull’SSD, la latenza ridotta è sempre un bene per i giochi competitivi, che grazie ai 120fps potrebbero trovare nuova linfa anche su console.
Il supporto all’HDMI 2.1 porta il refresh rate adattivo e modalità a bassa latenza anche su console, con molta più prepotenza di quanto non facesse già Xbox One X, prima console a supportare questa caratteristica. Il comportamento è semplice: la frequenza del monitor non è più fissa, ma diventa variabile. Sarà uguale ai frame generati dalla GPU. 90 fps? Il monitor andrà a 90hz. Questo migliora notevolmente la percezione di fluidità da parte del giocatore. Il mercato dei monitor PC ad alte performance ora ha un nuovo sbocco: le console. Si spera che i produttori di TV seguano a ruota questa possibilità.
C’è molta carne al fuoco malgrado i pochi dettagli minuti, ma è tutto ottimo. Finalmente una console che parte da una base tecnologica all’avanguardia ed ad alta potenza. Sarà di sicuro meno “loffia” dell’attuale. Attendiamo con ansia le risposte di Sony, visto che Xbox Series X sembra partire col botto.