God of War è il Dark Souls dei giochi di carte. E no, prima che chiudiate l’articolo, permettetemi di spiegare questa premessa in modo più dettagliato. Non sto dicendo che questo passatempo da tavolo, ispirato all’omonimo e colossale titolo di Santa Monica Studio, è particolarmente difficile o punitivo: mi sto piuttosto riferendo alla qualità dell’ambientazione, alla complessità del regolamento e alla facilità con cui si può rompere senza ritegno. È un gioco bello? Certo che sì. Ma è un bel gioco? Su questo c’è da discutere un po’, e spero mi accompagnerete in questo viaggio alla scoperta dei contenuti e dei segreti di God of War Il gioco di carte, una sfida cooperativa intrisa di amore per l’opera e di idee originali e divertenti, pur peccando di insufficiente cura per il bilanciamento.
Una (non) semplice impresa per impedire il Ragnarök
In questo card game, da uno a quattro giocatori devono impersonare i noti protagonisti della storia – Kratos, Atreus, Freyja, la testa di Mimir e il duo Brok/Sindri – e completare una serie di missioni per conseguire la vittoria. Ciascun personaggio è dotato di una propria scheda personale, uno standee in cartone e un mazzo di Carte Iniziali, che costituiscono il proprio arsenale di attacchi e abilità. A ogni quest corrisponde un tabellone composto da diversi “tasselli”, che combinati vanno a formare un’immagine: ciascuna sezione contiene un nemico, un’informazione o un modo per interagire e modificare la mappa. Dopo aver preparato tutto quanto, i giocatori si alternano ad attivare i propri eroi, spostandosi da una postazione all’altra, attaccando gli avversari o spendendo risorse per attivare determinati eventi. Tra un turno e l’altro, anche il tabellone dev’essere attivato pescando una carta Miglioria e utilizzando la runa indicata per vedere quali nemici attacchino o quali pericolosi effetti mettano in pericolo il gruppo. Una volta concluso il round, ci si divide le Migliorie ottenute e le si aggiunge al proprio mazzo, arricchendo l’arsenale e potenziando il proprio repertorio di azioni. Questo ciclo si ripete fino alla sconfitta di ciascun eroe o al completamento della missione, e nel secondo caso è possibile scegliere il prossimo obiettivo selezionandolo da una (piccola) lista di opzioni. Dopo che si è ben compreso questo circolo vitale che caratterizza l’intera partita, è possibile trasformare campagne da 4 ore in scampagnate da 45-50 minuti, momento in cui il cuore del gioco viene veramente fuori (sia in lato positivo che negativo).
Diamo alle Norne quel che è delle Norne
Concentriamoci ora su quelli che sono i punti di forza di questo God of War da tavolo. Fin dall’apertura della scatola, si viene investiti dall’eccellente qualità che contraddistingue i prodotti firmati CMON: carte di elevato pregio, immagini stupende e dettagliate, e una profonda cura nel ricreare l’atmosfera e gli elementi caratteristici dell’opera originale. L’apice dell’amore riposto nella creazione di questo card game si ritrova soprattutto nelle missioni: ciascuna delle 10 possiede un’estetica unica, meccaniche originali che la differenziano dalle altre, novità al gameplay e sfide che rispecchiano in maniera estremamente fedele la loro controparte videoludica. La possibilità di scegliere quale scenario affrontare e di potenziare i propri mazzi con le Migliorie rende ogni partita sempre diversa e coinvolgente – almeno, fino a quando non avete già sperimentato tutte le quest. Va inoltre segnalato che non è necessario acquistare alcun tipo di espansione o di contenuto extra per il momento, l’intero gioco è presente nel box fin da subito. Consigliamo vivamente in futuro di radunare qualche amico (specialmente se appassionato) con cui condividere un’avventura, ma nel caso è pure possibile giocare interamente da soli sfruttando delle regole extra già incluse – anche se, in questo caso, il divertimento è ovviamente minore.
E quando è la divinità ad uccidere te?
“Fammi prendere il libro delle regole” -Tutti ogni 5 minuti
Purtroppo, sotto l’iniziale impatto di scenari stupefacenti e idee innovative, si cela un miasma di squilibrio e complessità che diventa particolarmente spesso al primo approccio, e agli ultimi. Il funzionamento stesso del gioco, per essere compreso, richiede di passare diverso tempo a leggere attentamente il manuale di gioco, che purtroppo non approfondisce alcuni aspetti e causa parecchie volte alcuni attimi di confusione. Chi non è avvezzo ai giochi da tavolo e preferisce un divertimento più immediato troverà estremamente difficile capire e apprezzare l’intricata struttura che sorregge God of War, pertanto suggeriamo di munirsi di un gruppo sufficientemente preparato. Qualora riusciate a superare questo muro e affrontare un buon numero di missioni, trovate immediatamente degli evidenti problemi di bilanciamento. Con un paio di carte in più nel mazzo e un gruppo di 4 membri, certi obiettivi possono essere conquistati con una facilità impressionante e il livello di sfida cala fino a sparire del tutto. Allo stesso tempo, altri (specialmente un certo boss) sono estremamente complicati pure con un party completo e degli ottimi arsenali di abilità, tanto che in due diventano totalmente infattibili a scapito di elevati colpi di fortuna. Si passa da avversari con 25 punti vita e scarso attacco a mostri multifase con oltre 180 e muniti di colpi devastanti che vi decimeranno in meno di un round. E qual è l’aspetto peggiore? Nel caso il vostro personaggio finisca KO, rimanete bloccati fino alla fine della missione senza alcuna chance di rientrare o di partecipare. E questa può durare anche più di un’ora. Non esattamente divertente.
Tirando le somme (e le asce)
God of War Il gioco di carte è un prodotto con un ottimo potenziale, pregno di trovate geniali e una varietà di gioco decisamente apprezzabile, che gli appassionati dell’opera non possono lasciarsi sfuggire anche solo per la qualità dei contenuti. Purtroppo, alle lunghe le missioni perdono il fattore sorpresa, i nemici si tagliano con un grissino e la mancanza di un dovuto bilanciamento rende certe scelte del giocatore un obbligo, più che una libertà. Prima di spendere i 40 euro del suo prezzo, verificate di avere un gruppo di amici appassionati di passatempi da tavolo e sufficiente tempo per studiare il regolamento. In alternativa, potete valutare di affrontare il viaggio da solo o di acquistarlo come pezzo da collezione.