Il panorama videoludico attuale è costellato da una miriade di titoli indie, molti dei quali purtroppo non riescono ad emergere e a dare il giusto valore alle loro potenzialità. Tuttavia, alcuni giochi hanno tutte le carte in regola per distinguersi dagli altri e meritarsi un posto nella vostra collezione, fisica o digitale che sia. Credetemi quando vi dico che Songbird Symphony rientra esattamente tra questi. Si tratta di un titolo indipendente sviluppato dai ragazzi di Joysteak Studios per PS4, Xbox One, Nintendo Switch e PC, disponibile a partire dalla scorsa estate.
Alla scoperta delle nostre origini
In Songbird Symphony vestiamo i panni di Birb, un piccolo uccello particolarmente talentuoso nel canto. Nostro compito principale è quello di aiutare il protagonista, adottato da un pavone di nome Pea, a scoprire le sue vere origini. Il tutto durante un viaggio all’insegna del ritmo e della melodia. Spinto dalla volontà di conoscere i suoi genitori, Birb viene inviato dal sapiente Gufo in diverse aree, per imparare nuove note musicali. Queste sono utili per attivare un antico artefatto che ha il potere di individuare i genitori del grazioso protagonista. Un intreccio narrativo che non è certo uno dei più originali, e che anzi riprende uno schema ampiamente utilizzato in numerose opere d’intrattenimento. Tuttavia, la storia è ben raccontata, tutti i personaggi risultano ampiamente caratterizzati e le vicende si lasciano seguire piacevolmente. Presente anche un grande colpo di scena, sicuramente telefonato e prevedibile ma che comunque aggiunge profondità a una trama tutto sommato decisamente valida.
Tra salti, puzzle e canzoni
La vera particolarità di Songbird Symphony risiede tuttavia nel genere di gioco. Il titolo è, a tutti gli effetti, un mix di due generi estremamente popolari: i puzzle platform e i rythm game. Se da un lato infatti i livelli di gioco consistono per lo più in puzzle ambientali – alcuni dei quali riescono a impegnare notevolmente il nostro ingegno – il cuore del titolo è rappresentato dalle numerosissime sfide musicali con i diversi personaggi che Birb incontra durante la sua avventura. Queste sfide, inizialmente semplici riscaldamenti, man mano che si prosegue nella storia si fanno decisamente più ostiche ed impegnative. Questo principalmente perché le nuove note sbloccate di volta in volta danno vita a combinazioni sempre diverse, e inoltre aumentano la quantità dei tasti a schermo con cui possiamo interagire. Progredendo nel gioco dunque, la reattività dei nostri riflessi e soprattutto la nostra coordinazione vengono gradualmente messe alla prova, fino ad arrivare a costituire sfide decisamente accattivanti. Tuttavia, è necessario premettere che nel gioco non vi è la possibilità di game over. Tutte le challenge sonore vengono completate per il puro e semplice gusto di ottenere il miglior punteggio possibile. Questo comunque non rappresenta un punto a sfavore, tutt’altro. Il non poter morire in Songbird Symphony non pesa, se si considera la tipologia di gioco leggera e spensierata che il titolo propone.
Percorsi e scenari non lineari
All’interno di Songbird Symphony gli stage che Bird e noi giocatori dobbiamo affrontare sono costituiti da livelli su più piani. Negli stessi dobbiamo risolvere differenti enigmi ambientali di difficoltà crescente. Si va infatti da semplici percorsi, più o meno lineari, a veri e propri rompicapo che tuttavia non si rivelano mai particolarmente difficili o frustranti, considerano il target a cui il titolo è rivolto. Certo, anche se non dovete aspettarvi puzzle infinitamente complessi o impegnativi, l’ossatura delle sfide proposte è decisamente salda e in grado di tenere incollati allo schermo. In determinati punti può infatti capitare di restare fermi quei cinque minuti necessari a prendersi il giusto tempo per escogitare la soluzione più congeniale al problema di turno. Ad arricchire un level design davvero ottimo sono poi diversi collezionabili, tra cui le piume, che spesso si trovano in passaggi segreti nascosti da mura invisibili. Le citazioni e i rimandi ai metroidvania, specie ad Hollow Knight, sono a tal contesto particolarmente marcate ed evidenti, ma sempre e comunque ben realizzate e decisamente apprezzate.
Esteticamente e tecnicamente accattivante
Analizzando Songbird Symphony dal punto di vista estetico, si rimane piacevolmente sorpresi. Lo stile proposto in pixel art richiama prepotentemente i vecchi giochi platform per GBA e Nintendo DS, donando quel senso dolce amaro di nostalgia che è al tempo stesso una carezza al volto e un pugno al cuore. Il design di ogni personaggio è originale, adorabile, ispirato e rimane facilmente impresso nella memoria. I livelli sono colorati, vivaci e dinamici. Anche tecnicamente parlando, il titolo si difende in modo ineccepibile. Gira infatti in maniera stabile sui 60 FPS fissi, e non presenta rallentamenti, cali di frame o incertezze di alcun tipo.
Tutti cercano un posto al quale sentono di appartenere
Songbird Symphony è una piccola perla che ognuno dovrebbe scoprire e conservare con cura. Non rappresenta certo un titolo particolarmente ricco o complesso, ma è sicuramente in grado di dare vita ad un’esperienza coinvolgente e affascinante che riesce a toccare le corde giuste, in primis delle persone emotive e sensibili. Se non lo avete fatto lo scorso Luglio, recuperatelo il prima possibile e aiutate il piccolo Birb a riscoprire le sue origini. La qualità del lavoro dei ragazzi di Joysteak Studios giustifica e anzi rende assolutamente irrisorio il prezzo di vendita, di soli 14,99 euro. Non avete davvero scuse: lasciatevi trasportare, emozionare e guidare dalla musica di Birb e dei suoi amici perché vi assicuro che una volta cominciata ad ascoltare è veramente difficile che vogliate smettere.