Giusto un paio di mesi fa, Borderlands Science aveva fatto la sua comparsa, proponendosi di contribuire alla soluzione di problemi reali semplicemente giocando.
Sviluppato in collaborazione con McGill University, Massively Multiplayer Online Science e The Microsetta Initiative, si tratta di un semplice puzzle game giocabile all’interno di Borderlands 3 (in un cabinato all’interno dell’infermeria di Patricia Tannis) tramite il quale i giocatori possono contribuire a mappare stringhe reali di DNA con maggiore celerità.
Tramite un update su DNA Puzzles, sono stati mostrati i primi risultati del progetto, che appaiono semplicemente stupefacenti. I giocatori hanno infatti svolto per cinque volte la stessa mole di lavoro che i ricercatori avrebbero portato a termine in dieci anni, andando oltre ogni più rosea aspettativa e generando molti più dati del previsto, già in questa fase iniziale.
In poche parole, il progetto Borderlands Science si sta rivelando uno straordinario successo, i primi risultati sono estremamente soddisfacenti e i ricercatori ritengono stia contribuendo in maniera significativa al miglioramento dei sistemi di mappatura del microbiota intestinale.
Il progetto andrà quindi avanti e i dati ottenuti saranno utilizzati per la creazione di un nuovo set di puzzle, con potenzialità ancora maggiori di migliorare il sistema di analisi dei campioni di microbiomi. Per questo DNA Puzzles invita a continuare a giocare al mini-gioco, in attesa di nuovi aggiornamenti.
Senza dubbio una piccola ma significativa risposta del mondo videoludico a chi spesso lo demonizza, ignorandone le straordinarie opportunità. Come Borderlands Science.