Oggi abbiamo con noi per Parliamo di Videogiochi, Guido Benetti, un costruttore d’altri tempi conosciuto nel territorio nazionale per i suoi robot e le sue creazioni
dedicate a cartoni animati e film anni ’80 e ’90. Conosciamolo insieme.
Ciao Guido, presentati e raccontaci da quando e da cosa arriva la tua
passione per i LEGO? E il tuo alias KENTA974 da dove proviene?
Sono Guido, e come si capisce dal mio nickname Kenta974, sono nato nel 1974
e, come tanti, sono stato travolto in pieno dallo tsunamy robotico proveniente da
oriente negli anni ’80 e ’90.
Infatti il mio nickname deriva dal nome di un personaggio del cartone animato
TIGERMAN, un ragazzino che vive nell’orfanotrofio ed ammira le gesta
dell’Uomo Tigre (in molti pensano che Kenta sia Tigerman II ma non è cosi…).
Kenta è uno pseudonimo che usavo già nel mio passato di writer dilettante sui
muri delle medie e del liceo! Tra tanti nomi di piloti di robottoni e personaggi
super–forti non so come mai abbia scelto proprio questo. Forse perché è un
nome corto ed incisivo.
Quanto ho ricominciato a costruire con le LEGO dovevo scegliere il nome per il
mio nuovo canale youtube sul quale mostrare le mie creazioni, e mi è tornato in
mente Kenta al quale volevo aggiungere le due cifre della mia data di nascita,
ma siccome il nick Kenta74 era già stato usato ecco nascere Kenta974.
Io ho iniziato a giocare con le LEGO da molto piccolo, avevo 4 o 5 anni. I miei
primi set sono state le macchine della polizia e dei pompieri codice 600 e 602 in
cui facevano la loro comparsa le prime minifigure uguali a quelle attuali. Erano
set essenziali fatti di pochissimi pezzi senza meccanismi funzionanti e l’omino
non poteva nemmeno entrare nella macchinina!
Dopo questi primi set LEGO arrivarono tantissimi nuovi set di diversi temi: Pirati,
Castel, Spazio, comparvero nuovi pezzi più complessi che, pian piano, fecero
crescere il livello di “definizione” e funzionalità dei modelli.
Forse era proprio la semplicità dei primi set la molla che ti spingeva a costruirli
una volta e poi subito smontarli per costruire altro! Oggi i set originali sono cosi
belli e complessi che la maggior parte delle persone li costruisce fedelmente
seguendo le istruzioni e non si azzarda ne a smontali ne a modificarli pensando
che non sia possibile fare di meglio e chi, invece, si diverte a costruire cose sue
assurgendo al titolo di “Mastro-Costruttore”! A mio avviso non esiste “meglio” o
“peggio”, esiste solo “standard” e “personale” e la differenza non è in termini di
valore, ma solo di preferenza.
Sappiamo quindi ora della tua passione per i film e cartoni animanti anni
80 e 90, ma ce n’è uno in particolare che ti ha influenzato e perché?
Personalmente amo ricostruire modelli ispirati ai robottoni dei cartoni animanti
giapponesi, alle auto più famose delle serie TV ed alle astronavi di film e telefilm
quasi sempre degli anni ’80 e ’90!
Sono rimasto molto legato alla produzione ed all’immaginazione di quegli anni, e
di certo non sono il solo visto che oggi molti soggetti di quei cartoni, fumetti e film
sono tornati di gran moda.
Costruivo robottoni con le LEGO anche da bambino: ricordo di aver costruito un
Commander (oggi conosciuto come Optimum-Prime) bello grosso e
trasformabile. Poi ho avuto la mia dark-age (periodo in cui non si gioca con le
LEGO) e dal 2000 circa ho ricominciato a giocare con i mattoncini.
La prima cosa che ho provato a ricostruire è stato il robot DAITARN 3 alto una
trentina di centimetri e trasformabile in astronave e carro armato come nel
catone. Subito dopo mi sono cimentato a far anche una piccola Match Patrol
con ovviamente il pilota Haran Benjo.
In effetti DAITARN 3 è uno dei miei cartoni animanti preferiti, con la sua comicità
ed auto-ironia penso che sia il più adatto ad essere rivisto anche oggi dopo tanti
anni.
Altra serie molto bella è quella di GUNDAM, che ha portato il genere dei
Robottoni al suo apice segnando il passaggio al genere Real-Robot molto più
maturo e realistico. Ed ancora un altro cartone robotico a cui sono molto legato è
lo scanzonato TRIDER G7 a metà strada tra un Mazinga ed un Boss Robot,
con i missili contati per motivi di costo e la voglia di combattere battaglie spaziali
solo per saltare la lezione a scuola!
Uscendo dal genere robotico, apprezzo moltissimo la stupenda avventura
romantica di Conan il ragazzo del futuro e le elettrizzanti storie di Lamu.
Quale delle tue creazioni di affascina maggiormente?
Di tutte le cose che ho fatto non saprei dire quale ritengo migliore o quale
preferisco, sono tutte nate da un momento di ispirazione e riproducono un
soggetto che mi piace molto per cui sono ugualmente legato a tutte le mie MOC
(My Own Creation). Di certo realizzare il GOLDRAKE JUMBO (alto 73 cm) ha
richiesto molto impegno, soprattutto per fare reggere una struttura così pesante
oltre che per reperire tanti mattoncini! In ogni caso le maggiori soddisfazioni le
ottengo realizzando soggetti in piccola scala, riuscire a riprodurre in modo
efficace un particolare con pochi pezzi mi gratifica molto!
Ho sempre tanti progetti in mente, alcuni li ho potuti realizzare in questi ultimi
mesi di clausura forzata, ho quasi finito il GUNTANK ed un paio di ZAKKU del
cartone Gundam, ho fatto una piccola moto di Kaneda dall’anime AKIRA, la
Ferrari 308 di Magnum P.I. ed infine un piccolo ciclomotore SI della Piaggio.
Molto altri ancora ne vorrei fare, alcuni li ho già visti in giro per la rete realizzati
molto bene da altri costruttori e proprio per questo non inizio a costruire la mia
versione sino a quando non arriva l’ispirazione personale che mi aiuterà a
costruire qualcosa di personale, non migliore ma diverso da quanto già visto!
Quali consigli puoi dare a chi vuole costruire una MOC?
Io consiglio di costruire MOC a tutti quelli che ne hanno voglia! Credo che
chiunque ci metta passione possa realizzare delle belle cose! Basta non avere
fretta, studiare bene il soggetto da riprodurre, magari disegnandolo da diversi
punti di vista, individuare i particolari importanti da riprodurre e cerca di
mantenere le proporzioni (cosa che a me non riesce sempre!!!). Oltre a questo gli
unici “trucchi” per riuscire a fare una bella MOC sono due:
1) conoscere il meglio possibile la gamma di mattoncini disponibili nel catalogo
LEGO in modo che venga più facile individuare quelli giusti per realizzare i
singoli particolari;
2) essere ispirati! Io non ci provo nemmeno senza l’aiuto di una musa ispiratrice
(anche se non saprei dirvi quale sia la musa dei mattoncini).
Avendo vissuto varie fasi della crescita e dello sviluppo dei set LEGO,
come immagini ora il futuro dei mattoncini? Quali evoluzioni ti aspetti?
La LEGO ha intrapreso un politica commerciale molto “aggressiva”, ha superato
brillantemente un momento di crisi ed oggi sta lavorando per assicurarsi il
consenso di tutte le fasce di mercato.
Sta realizzando set belli e semplici per i più piccoli, set sempre più grandi,
dettagliati e costosi per i più grandi e punta molto sui videogiochi per i ragazzini
sopra i 10 anni che abbandonano presto i giocattoli. Acquisisce sempre più
licenze di brand famosi e integra sempre più i suoi prodotti con app e
smartphone!
Difficile prevedere il futuro! Forse la Disney acquisterà la LEGO? Oppure sarà la
Disney ad essere acquistata dalla LEGO? O forse arriverà Elon MUSK ad
acquistare tutte e due? Credo che ne vedremo delle belle!
Tuo figlio Lorenzo, ormai quasi un AFOL (Adulto Fan del LEGO), è
cresciuto ovviamente con i mattoncini LEGO tra le mani. Raccontaci come
condividi la passione con la tua famiglia.
Uno dei fattori che mi ha incentivato a continuare a “giocare” con i LEGO anche
da adulto è stata proprio la partecipazione ed il supporto della mia famiglia!
Prendere parte ad eventi come mostre e fiere in giro per l’Italia organizzate da
diversi gruppi come Orange Team, PugliaBrick e Marche Brick, è stata una
avventura che ci ha coinvolto tutti con energia ed entusiasmo. Abbiamo fatto
viaggi, visitato posti nuovi, conosciuto tante persone interessanti. Sono davvero
contento di questo e ringrazio mia moglie Serena e mio figlio Lorenzo.
E di PugliaBrick, cosa ci dici?
PugliaBrick è una bellissima realtà nel panorama LEGO, nata in modo
spontaneo e grazie all’impegno di pochi elementi ha saputo farsi conoscere ed
apprezzare rapidamente, realizzando eventi di qualità a dispetto della poca
esperienza alle spalle. Penso che questo sia stato possibile solo grazie alla
voglia di fare bene una cosa che piace, senza risparmio di energie e senza
badare al tornaconto personale. In PugliaBrick ho trovato veri appassionati che
ora sono per me degli ottimi Amici!
Un saluto ai lettori e grazie a Guido per la sua disponibilità. Vi ricordiamo che se volete seguire le fantastiche opere LEGO di Guido, potete farlo sui suoi canali social che vi riportiamo qui:
INSTAGRAM: https://www.instagram.com/kenta_974
FACEBOOK: https://www.facebook.com/LEGOMOCreator