A luglio 2020 l’esercito statunitense era sbarcato su Twitch con un proprio canale, causando diverse controversie. Non erano però stati i give away fasulli né i tentativi di reclutare ragazzini ad attirare l’attenzione dei più.
Gli utenti della chat di Twitch non sembravano interessati ai videogiochi o alle vite dei soldati, ma più a chiedere dei crimini di guerra commessi dall’esercito nelle numerose guerre combattute negli ultimi anni.
Una frase in particolare “What’s your favorite war crime?”, qual è il tuo crimine di guerra preferito, era diventata estremamente frequente. Resa popolare dall’attivista Jordan Uhl, questa domanda aveva invaso la chat di ogni live dell’esercito e della marina, che aveva anch’essa cominciato a trasmettere su Twitch.
La soluzione trovata dall’esercito inizialmente fu bannare ogni possibile parola problematica e utente polemico. Ma molti fecero notare che le forze armate, in quanto parte dello stato, non potevano fare una cosa simile. Il primo emendamento alla costituzione americana garantisce infatti la possibilità di fare petizioni al governo e obbliga l’esecutivo a rispondere.
La minaccia di sospensione dei fondi per il reclutamento su internet da parte del congresso, unito alle possibili conseguenze giudiziarie di una violazione della costituzione, fecero ritirare momentaneamente l’esercito USA dalle sue posizioni su Twitch.
A questa storia oggi si aggiunge un ulteriore dettaglio svelato da Micah Loewinger, giornalista e produttore del podcast On The Media. Grazie al Freedom of Information Act, che permette a chiunque di accedere alle informazioni detenute dalle pubbliche amministrazioni, Loewinger ha trovato e diffuso una serie di istruzioni che gli uomini della marina dovevano seguire per gestire gli “attacchi” degli attivisti nella chat di Twitch.
Le pagine pubblicate sul profilo Twitter di Loewinger contengono una vera e propria guida al comportamento su Twitch. Dal tono da tenere durante le live, a cosa dire, a che giochi giocare, gli streamer avevano istruzioni per qualsiasi cosa. Tra queste anche precisi schemi su come rispondere alla fatidica domanda sui crimini di guerra.
Più che a rispondere alla domanda però, le istruzioni sembrano insegnare ai soldati come sviare l’attenzione degli utenti su altro. Le risposte indicate infatti tentano di tornare sull’argomento della vita in marina o del gaming. Al massimo, se l’utente fosse particolarmente preoccupato dall’attività della marina, gli viene consigliato di contattare il proprio rappresentante in parlamento.