Quindici anni di Bioware e due di Ubisoft, creatore di Dragon Age: Origin e Jade Empire. Il curriculum di Mike Laidlaw è quello di uno degli sviluppatori di maggiore esperienza nel panorama dell’industria videoludica.
Anche per questo motivo la notizia dell’interruzione del suo rapporto di lavoro con Ubisoft a febbraio aveva stupito un po’ tutti. Dopo soli due anni in Quebec Laidlaw abbandonava lo studio di Assassin’s Creed Odyssey, senza dare indicazioni su eventuali progetti futuri. Lo sviluppatore non ha spiegato i motivi della separazione, ma sicuramente Ubisoft non è il luogo migliore dove lavorare negli ultimi tempi.
I dubbi sul futuro di Laidlaw però si sono sciolti. È stato infatti lui stesso ad annunciare la fondazione di una nuova software house, la Yellow Brick Games. Nuovo sito, nuovo profilo Twitter, ma soprattutto nuovo team, che raccoglie pezzi grossi del mondo dei videogiochi, nomi già molto noti nell’ambiente.
Frederic St-Laurent B. e Jeff Skalski hanno collaborato insieme alla creazione di Assassin’s Creed Syndicate, mentre Thomas Giroux ha partecipato a progetti enormi come The Crew e curato lo sviluppo di molti giochi tratti dalle opere di Tom Clancy.
L’obbiettivo dichiarato di Yellow Brick è cambiare l’approccio che gli sviluppatori hanno con il loro lavoro, ritornando alle basi. Come spiegato da Skalski:
“Abbiamo lavorato per anni a progetti enormi, con migliaia di colleghi e ora vogliamo sperimentare un approccio diverso. Un team più piccolo ma pieno di talento, dove la persona viene prima del lavoro, che possa creare mondi di cui tutti potranno godere.”
L’ambiente degli enormi studi sembra piacere sempre meno agli sviluppatori. Yellow Brick è infatti solo l’ultima novità in fatto di piccole software house fondate da personaggi di alto profilo dell’industria. In questo 2020 sono nate infatti anche Dreamhaven e Frost Giant Studios, create rispettivamente da ex dipendenti Blizzard e CD Project.