Dopo il rilascio console fallimentare di Cyberpunk 2077, le scuse di CD Projekt e la rimozione del titolo dal PlayStation Store, all’interno dello studio polacco regna un clima ostile, con gli stessi membri del team di sviluppo furiosi per la cattiva gestione da parte dei piani alti della compagnia.
In una nuova soffiata arrivata al giornalista d’inchiesta Jason Schreirer, personalità molto attiva nel riportare i retroscena sull’ultima produzione CDPR, viene documentata quella che è a tutti gli effetti una ribellione interna, con l’ultimo meeting, avvenuto lo scorso Giovedì, tra i devs e la dirigenza che ha visto i primi scagliarsi violentemente contro i pezzi grossi.
Tra le varie accuse, uno sviluppatore avrebbe accusato la compagnia di aver mentito fin da Gennaio, quando venne annunciato che il gioco fosse completo e giocabile, quando in realtà è ancora oggi pieno di bug e problemi di ottimizzazione. All’inevitabile domanda sui turni massacranti, le deadline impossibili ed i periodi di crunch prolungati, l’amministrazione ha fatto sapere che in futuro cercherà di migliorare le proprie pratiche di produzione.
Riuscirà l’azienda polacca a riprendersi da questo tonfo iniziale e a salvare – come nel caso di The Witcher 3 – un titolo dalle premesse più che soddisfacenti? Non ci resta che attendere le due patch in arrivo nel 2021. Ma intanto, le azioni in borsa continua a perdere punti.