Le molestie verso il genere femminile sono una triste realtà che il mondo del gaming conosce anche troppo bene. Anche se negli anni la presenza di donne all’interno della community è aumentata, la maggioranza dei gamer è ancora composta da uomini, e questo crea un ambiente ostile per il sesso opposto.
A fotografare quanto effettivamente questo clima impatti l’esperienza quotidiana delle videogiocatrici ci ha pensato una ricerca di mercato commissionata da Lenovo. Il 59% delle partecipanti al sondaggio ha ammesso di nascondere abitualmente il proprio genere durante le partite, per evitare molestie.
Ad alimentare questa paura non è soltanto un’immagine astratta delle community di videogiocatori, ma anche l’esperienza vissuta direttamente. La seconda parte del sondaggio rivela che il 77% delle donne intervistate ha effettivamente subito comportamenti inappropriati durante una partita.
I contesti in cui queste condotte si manifestano sono vari. Dalla condiscendenza, subita dal 50% delle intervistate, al gatekeeping, che affligge il 65% delle donne, fino ad arrivare al comportamento più diffuso, i dubbi sulle effettive capacità di una giocatrice, che ben il 70% delle intervistate ha visto sollevati.
Le vere e proprie molestie affliggono invece secondo il sondaggio il 44% delle donne nel gaminig. Queste prendono spesso la forma di quelle che la ricerca descrive come “richieste di relazioni non sollecitate”.
Secondo le giocatrici il problema deve essere affrontato in prima battuta dalle aziende che producono videogiochi. Il 71% delle intervistate gradirebbe che le pubblicità dei videogiochi fossero più inclusive, in modo da attrarre una più ampia platea femminile.
L’ultima parte del sondaggio rivela peraltro che non esistono videogiochi da donne o da uomini. I due generi sono egualmente interessati ai medesimi generi, con l’88% delle donne che si dedica a giochi co-op o competitivi e il 66% agli shooter. Questo è forse l’unico dato non del tutto prevedibile di un sondaggio che fotografa una realtà sotto gli occhi di tutti e troppo spesso ignorata.