In Cina, e in generale in estremo oriente, il problema delle partite notturne dei minorenni è molto sentito. Pechino combatte con la dipendenza da videogiochi dei suoi giovanissimi da anni. In aiuto del governo arriva ora Tencent, multinazionale cinese dei videogiochi, pronta ad usare il riconoscimento facciale per fermare i giovani gamer.
Già da tempo ogni abitante della Cina ha un proprio PlayerID, collegato ad un database centrale. Questo account è necessario per giocare a qualsiasi videogioco, e include anche restrizioni legate all’età. Di recente però il governo ha scoperto che molti minorenni utilizzavano i PlayerID degli adulti per aggirare i limiti d’orario imposti dalla legge.
Per contrastare questa scappatoia Tencent ha deciso di implementare la necessità di collegare al proprio PlayerID l’immagine del proprio volto, in modo che sia necessario il riconoscimento facciale per sbloccare i propri dispositivi dopo una certa ora. In questo modo soltanto il proprietario dell’account potrà effettivamente accedervi, rendendo impossibile ingannare il sistema.
L’azienda ha annunciato che chiunque si rifiuterà di associare il proprio viso all’account verrà trattato come un minore. Di conseguenza se dovesse tentare di accedere al proprio account dopo le dieci sarebbe immediatamente respinto, come da protocollo delle norme anti dipendenza di Tencent. Il riconoscimento facciale sarà implementato in oltre 60 titoli di Tencent, inclusi giochi come Honor of Kings e Game for Peace, molto popolari in Cina.
L’azienda è da sempre allineata con il governo cinese nel combattere con ogni mezzo l’uso eccessivo dei propri videogiochi. Fin dal 2019 ha introdotto il proprio Gameplay Management System, che oltre al limite di orario ha introdotto pop-up per invogliare il giocatore a prendersi pause durante sessioni di gioco prolungate. A questo metodo più delicato ne affianca però altri più coercitivi, come il limite di due ore di videogiochi al giorno per i minori di 15 anni.