Nonostante Stadia sia stato uno tra i primi servizi di streaming di videogiochi a comparire sul mercato, il progetto stenta ancora a prendere piede. Google però ha tutt’altro che abbandonato la sua creatura, e sta per rivoluzionare i rapporti economici con gli sviluppatori.
Il tema della quota che gli store trattengono sulle vendite dei videogiochi è molto sentito dagli sviluppatori, come rilevato dal GDC State of the Game industry pubblicato a fine aprile. La cifra di solito si aggira attorno al 30%, ma di recente Epic ha provato ad abbassarla al 12%.
Stadia ha deciso di intraprendere una strada simile, a cominciare da fine luglio. Gli sviluppatori che vendono i propri giochi sullo store de sistema di streaming di Google vedranno entrare nelle proprie tasche l’85% del prezzo del gioco.
Abbassare le quote trattenute sulle vendite però non è l’unica strategia che Stadia ha messo in campo per attirare gli sviluppatori. La più interessante riguarda l’abbonamento Pro, con cui gli utenti hanno accesso a diversi giochi gratuiti. I partner di Stadia si divideranno il 70% del ricavato, con un sistema che tiene conto di quanto spesso gli utenti abbiano giocato ad un determinato videogioco.
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— Google Developers (@googledevs) July 13, 2021
Infine dal 2022 Stadia lancerà il suo nuovo programma di affiliazione. Tramite questa collaborazione gli sviluppatori potranno ricevere 10$ per ogni utente che faranno passare a Stadia. Il numero di giocatori convertiti verrà calcolato tramite i link Click To Play, che lanciano direttamente Stadia su Browser. Ogni volta che un giocatore che ha cliccato su questi link passerà dal mese di prova all’abbonamento a pagamento, lo sviluppatore riceverà il compenso.
Stadia cerca di rendersi più attraente nonostante le difficoltà. Nello scorso anno il progetto si è visto chiudere tutti gli studi interni che avrebbero dovuto produrre giochi appositamente per la piattaforma google, e a maggio il vicedirettore John Justice aveva lasciato Google.