Randy Pitchford, numero uno di Gearbox Software, è stato di recente ospite del Game Maker’s Notebook Podcast gestito dalla Academy of Interactive Arts & Sciences e ha colto l’occasione per togliersi qualche sassolino sulla scarpa in merito allo scandalo di Aliens: Colonial Marines.
Come ben ricorderete, il titolo di Gearbox uscito nel 2013 finì nel mirino di pubblico e critica per esser stato pubblicizzato tramite la divulgazione di trailer e demo pre-renderizzati, che mostravano un livello di dettaglio e profondità di gameplay che purtroppo non ha raggiunto gli scaffali dei vari negozi.
Durante l’intervista, Pitchford ha però raccontato la sua versione dei fatti, andando a puntare il dito non solo sulla ricezione dei primi trailer, ma anche su Fox e SEGA, all’epoca proprietari dell’IP, affermando che la vera causa dell’insuccesso del gioco siano stati i tempi di sviluppo troppo brevi che i due colossi imposero al team di sviluppo.
“L’inchiostro sul contratto non si era nemmeno asciugato, ma Fox e SEGA non hanno saputo resistere. Fox era così eccitata all’idea, da voler far sapere a tutto il mondo che sapevano gestire bene le loro licenze. E SEGA voleva far sapere a tutti che hey, stanno cercando di rientrare nel mondo delle produzioni AAA e prendersi qualche rischio. Quindi annunciarono l’accordo prima ancora che il contratto venisse firmato. E nel momento in cui la gente ha visto Gearbox, Aliens e l’Unreal Engine, tutti avevano già in mente la loro idea sul gioco e a quel punto per noi non c’è stata alcuna speranza.”
Per questo motivo, dopo l’uscita di Colonial Marines Gearbox iniziò un periodo di silenzio mediatico, cominciando ad annunciare i propri titoli una volta raggiunto una fase di sviluppo piuttosto avanzata e vicina al completamento, come nel caso di Borderlands 3 e come accadrà (a detta di Pitchford) per il prossimo Brothers in Arms attualmente in sviluppo.
“Stiamo lavorando ad un altro gioco su Brothers in Arms, ma non dirò un cazzo fino a quando non sarà pronto. Ma allo stesso tempo abbiamo fans che amano la serie, che aspettano con ansia il gioco e che dovranno continuare a soffrire.”