Devil May Cry 2 non è esattamente un gioco molto amato, anzi. Quella che da molti viene definita come la pecora nera della serie è ancora oggi considerato un titolo completamente da dimenticare e figura sempre in fondo nelle classifiche di apprezzamento relative al franchise.
A far luce su quelle che furono le complicazioni nella sua realizzazione ci ha pensato Hideaki Itsuno, director storico della serie, che ha svelato alcuni retroscena in un’intervista rilasciata a Famitsu.
“Sono arrivato a metà dello sviluppo. Fu difficoltoso e sono diventato Director e consulente solo nella seconda metà dei lavori. Come lo sono diventato è già una storia strana di per sè. In ogni caso le tempistiche di sviluppo furono troppo corte e non sono riuscito a fare qualcosa che mi soddisfacesse…dopo aver terminato lo sviluppo di Devil May Cry 2 chiesi: Per favore, fatemi fare Devil May Cry 3”.
Itsuno ha anche rivelato che, non appena terminati i lavori su Capcom vs. SNK 2, il suo programma era quello di continuare la pianificazione di un nuovo RPG originale, cosa che non fu possibile in quanto Capcom decise di affidargli la conduzione di Devil May Cry 2. Il progetto venne però messo nel cassetto solo temporaneamente e vide poi effettivamente la luce un decennio dopo: si trattava infatti di Dragon’s Dogma.