Una nuova polemica ha investito Activision Blizzard, nel mentre la compagnia è ancora sotto la lente di ingrandimento per via dello scandalo attorno agli abusi sessuali sul lavoro. Nella giornata del 7 Aprile 2022 infatti, il colosso del gaming ha annunciato che tutti i QA Testers attivi negli studios americani diventeranno dei dipendenti a tempo pieno a partire dal prossimo Luglio, ricevendo inoltre un aumento della retribuzione.
Tuttavia, questi provvedimenti non includeranno i QA Testers di Raven Software, uno dei tanti studi al lavoro su Call of Duty: Warzone.
Secondo quanto scritto dal giornalista d’inchiesta Jason Schreier, e che ha riportato il commento di un portavoce di Activision, l’azienda dovrà seguire le linee guida del National Labor Relations Act che vietano a qualsiasi datore di lavoro di elargire bonus o benefici di altro genere durante la creazione di un sindacato. Lo scorso Gennaio alcuni dipendenti di Raven Software annunciarono la creazione di un nuovo sindacato in collaborazione con Communication Workers of America, come segno di protesta dopo l’ondata di licenziamenti che hanno investito il dipartimento di testing lo scorso Dicembre.
In risposta, il gruppo di dipendenti ha criticato duramente questa scelta di Activision sotto il nome Game Workers Alliance.
It is unsurprising, but nevertheless disappointing that Activision has chosen to exclude Raven Software QA workers, who have been at the forefront demanding better pay & benefits, from the company-wide wage increase.
— Game Workers Alliance ?#WeAreGWA (@WeAreGWA) April 8, 2022
“Non ci sorprende, ma è comunque deludente che Activision abbia scelto di escludere i lavoratori del settore QA (controllo qualità) di Raven Software, che sono rimasti in prima linea a pretendere pagamenti e benefit migliore, dagli aumenti che hanno coinvolto l’intera azienda. Si tratta di un tentativo di dividere i lavoratori e minare il nostro diritto di organizzarci in un sindacato.”