Fin dall’inizio della pandemia globale COVID-19, l’industria dei videogiochi ed il lavoro in remoto (smartworking) hanno portato a casa incredibili risultati. La possibilità di lavorare nella comodità della propria abitazione – soprattutto per chi lavora nell’ambito della programmazione ludica – ha riscosso un successo tale dal portare ad alcune software house ad estendere l’uso di questa pratica permanentemente o in forma ibrida.
Secondo la testata GameIndustry.biz, che di recente ha pubblicato i risultati del sondaggio sui Migliori posti in cui lavorare, il 96% degli intervistati vorrebbe continuare ad esercitare la propria attività da remoto.
Tuttavia, con la rimozione delle restrizioni in tutto il mondo, altre software house hanno iniziato a ritornare all’attività lavorativa in presenza per tutti i dipendenti. E nel caso di Cloud Imperium Games, gli sviluppatori di Star Citizen, questo ha creato non pochi problemi ai propri tester.
Secondo la testimonianza di uno degli ormai ex-dipendenti di Cloud Imperium Games Kiplan Case, la software house avrebbe licenziato i testers che – per impossibilità o problemi di salute – si sono rifiutati di lavorare in sede a seguito di un recente aggiornamento alle policy di sicurezza.
“Oggi, ho perso il mio lavoor a Cloud Imperium Games Austin per essermi fatto avanti per i miei colleghi. Siamo stati costretti a ritornare nei nostri uffici dopo la rimozione delle policy sui vaccini. Alle persone dentro a famiglie immunodepressive o che sono state a rischio è stato concesso una piccola estensione temporale prima di ritornare in ufficio.”
L’implementazione di posti di lavoro da remoto hanno permesso l’arrivo di diversi talenti provenienti da diverse parti dell’America. Tuttavia, la rimozione di questa modalità in favore di un modello in presenza costringe a questi ultimi di ingegnarsi e ricercare un tetto il più vicino possibile all’ufficio. Cosa che, per quanto riguarda la città di Austin, risulta essere piuttosto complicata.
“Austin, Texas è al 16° posto tra le località più costose in cui vivere negli Stati Uniti, ed il costo della vita continua a salire. Molti di noi sono distanti a più di 60 miglia dall’ufficio ed i prezzi del gas al momento non sono per nulla gentili. Un numero di miei colleghi sono stati cacciati dalle loro case a causa dell’aumento degli affitti e sono stati costretti a tornare a casa dalle loro famiglie. Nessuno di chi lavora in uno dei media più in crescita dell’industria – i videogiochi – dovrebbe essere incapace di permettersi una casa durante la propria carriera. Oggi chiedo a tutti voi di pensare a come la vostra compagnia vi tratta. Pensate a cosa può essere migliorato e fate la vostra parte per lottare per voi stessi.
Perché voi vi meritate di meglio.”
Secondo una recenzione anonima pubblicata sul portale Glassdoor, un utente avrebbe però affermato che Cloud Imperium Games è inadatta a sostenere una cultura del lavoro aperta a tutti gli stili di vita e punti di vista. Sembra infatti che, nell’ambito dello Smartworking, a nessuno dei dipendenti verrebbero forniti gli strumenti necessari per una produttività fluida e utile. Al momento Cloud Imperium Games non ha commentato la vicenda, ma vi terremo aggiornati nel caso arrivassero ulteriori sviluppi.