Questo fine settimana si è aperta l’ultima edizione del PAX West, una delle rassegne più attese nel panorama videoludico americano. Tra i vari ospiti che hanno e stanno intrattenendo il pubblico con interviste, presentazioni e anteprime, ha fatto molto discutere l’intervento di Matt Booty, direttore degli Xbox Game Studios, durante una sessione di Q&A.
Durante l’intervista, Booty ha risposto ad una domanda inerente all’impatto che la pandemia globale COVID-19 ha avuto sul mondo dei videogiochi e soprattutto sul mondo dello sviluppo di videogiochi, tra continui rinvii e giochi che da un paio d’anni a questa parte richiedono il contributo di più studi.
E sebbene la pandemia abbia influenzato questi contrattempi e cambi di rotta, l’impatto più grande deriva dal doversi adattare agli hardware di nuova generazione, e che portano allo sviluppo di giochi sempre più complessi.
“Il modo in cui creiamo videogiochi si sta evolvendo. L’idea di un singolo team sotto un unico tetto non è più così presente. Userò come esempio il nostro Perfect Dark in sviluppo presso il team The Initiative. Abbiamo da poco collaborato con Crystal Dynamics e su internet leggo di come ci siano problemi nello sviluppo. In realtà è il contrario. Ti trovi davanti a questo team di veterani, un grosso team AAA con più di 100 persone disponibili. È naturale volerci lavorare assieme, specialmente se si tratta di un genere di gioco che hanno già fatto in precedenza. Se si pensa ad Age of Empires 4, quel gioco è stato fatto in partnership con i Relic Studios di Vancouver. E anche qualcosa come Flight Simulator, abbiamo lavorato assieme allo studio francese Asobo.
E questo tipo di co-sviluppo, lavorare assieme a persone come Certain Affinity, Iron Galaxy, Blackbird Interactive, tutti questi studios sono una parte fondamentale dei prodotti che facciamo. Questo, però, aggiunge ulteriore complessità nel caso uno di questi studi abbia un problema che andrà ad influenzare la tabella di marcia. I giorni in cui il team viene raggruppato in caffetteria, e potergli dire di lavorare ancora più duramente. Quei giorni sono finiti, il tutto è diventato molto più complicato di così.”