Era il 1992, l’eterna lotta tra PC e Amiga scorreva a colpi di videogiochi (anche se ormai il PC aveva iniziato a prendere il sopravvento) e una Software House francese, la Infogrames (che al tempo deteneva le quote di maggioranza di Atari), pubblica il primo survival horror 3D della storia: Alone in the Dark.
Il gioco fu un successo stratosferico, che rendeva giustizia pienamente alle atmosfere lovercraftiane a cui si ispirava, diventando in pratica il precursore di Resident Evil, che rese il genere Survival Horror mainstream.
Come tutti i prodotti di successo Alone in the Dark ha avuto svariati sequel (purtroppo non con la qualità e il successo dell’originale) e anche delle trasposizioni cinematografiche, di cui una sotto le mani di Uwe Boll, regista e sceneggiatore famoso per i suoi film tratti spesso dai videogiochi (e dalla qualità quasi sempre abbastanza infima).
La saga quindi ha perso un po’ di vigore negli anni (complice anche Atari che non ha saputo gestire al meglio il prodotto), toccando il fondo con l’ultimo prodotto della saga Alone in the Dark pubblicato nel 2015 che è stato stroncato da critica e pubblico.
Per fortuna THQ Nordic (che in questo periodo è attivissima sul campo acquisizione licenze) ha deciso di salvare Alone in the Dark dalle mani di Atari, insieme anche ad Act of War, gioco di strategia in tempo reale che nel 2005 ebbe un discreto successo (con sequel del 2015 che onestamente non ricordo minimamente).
Tra le licenze acquisite negli ultimi tempi da THQ Nordic ricordiamo Kingdoms of Amalur ma soprattutto per aver comprato Koch Media, con annessa la sua casa di sviluppo, Deep Silver, aggiungendo al suo catalogo titoli giochi come Saints Row, Kingdom Come Deliverance e il superattesissimo Shenmue 3.
Si prospettano quindi nuovi reboot/remaster per Alone in the Dark e Act of War? Probabilmente sì, sperando che la qualità sia migliore di quella vista negli ultimi anni.