Se doveste dire cosa mancava a questa generazione videoludica, ormai molto vicina a passare il testimone alla prossima, qual è una delle prime cose che vi verrebbe in mente? Sicuramente non un gioco di calcio, visto che, anche quest’anno, FIFA e PES non hanno perso occasione per farsi apprezzare – più da alcuni e meno da altri – e giocare. Provando però a ragionare con uno spettro leggermente più ampio, sono sicuro che la risposta possa venire in maniera automatica e, perché no, quasi istintiva. Non mancava soltanto un semplice gioco di calcio, ma un gioco di calcio ispirato alle avventure di Holly e Benji o meglio, Tsubasa e Genzo – dato che l’opera di riferimento è il remake del 2018 – i due fuoriclasse che hanno accompagnato ognuno di noi durante innumerevoli mattinate e pomeriggi casalinghi. Captain Tsubasa: Rise of New Champions, sviluppato da Tamsoft, pubblicato da Bandai Namco e disponibile dal 28 Agosto, si propone proprio di sopperire a questa mancanza, e lo fa centrando pienamente il bersaglio… o meglio, la porta.
Una storia di crescita e rivalsa
Captain Tsubasa: Rise of New Champions segue, com’è ovvio, le avventure di Tsubasa Oozora, centrocampista della Nankatsu. All’interno del gioco seguiamo le vicende della squadra in questione, impegnata a collezionare vittorie e a migliorarsi con l’obiettivo di crescere sempre più fino a portare il Giappone a vincere i mondiali (lo so, non è realistico ma stiamo parlando pur sempre di un gioco). Trattasi, questa, della modalità Storia, che risulta abbastanza lineare e che non riserva grosse sorprese. A conti fatti, gli eventi si dispiegano attraverso dialoghi ottimamente recitati, i quali però non rappresentano altro che semplici momenti di intermezzo tra le varie partite che siamo chiamati a disputare. È proprio durante queste, invece, che la storyline è arricchita da espedienti veramente originali, come vere e proprie cutscene nel bel mezzo delle partite o cambi di abilità improvvisi giustificati da finalità narrative. Accanto alla modalità principale, però, vero fiore all’occhiello del titolo si rivela essere la modalità New Hero. Questa permette di creare il nostro personaggio, completamente personalizzabile – con un editor tutto sommato diversificato e articolato – tanto nell’aspetto quanto nelle capacità. L’avventura del nostro alter ego, sicuramente più ferrato in abilità calcistiche del sottoscritto, inizia all’interno di una delle tre squadre a disposizione – la Furano, la Musashi o la Toho – e si snoda persino attraverso elementi ruolistici. Si hanno a disposizione diverse scelte di dialogo, e alcune di esse possono anche influenzare, seppur leggermente, il susseguirsi degli eventi.
Gameplay di riflessi e spettacolarità
Vero fulcro di Captain Tsubasa: Rise of New Champions risiede però nel gameplay. Non sarebbe scorretto dire che durante le vostre partite, siano esse con amici, sconosciuti o anche semplicemente contro l’IA, fareste bene ad abbandonare qualsivoglia ricerca di tecnicismo, per lasciarvi coinvolgere completamente dalla spettacolarità e da un divertimento semplice ed immediato. Il feeling di gioco è, per l’appunto, permeato da uno spirito fortemente arcade, che riprende a piene mani dalle animazioni presenti nell’anime originale. È tranquillamente possibile tirare da centro campo e centrare la porta, tanto per fare un esempio. E questo perché, come accennato in precedenza, l’impostazione prettamente arcade del titolo si fa sentire in ogni momento. Anzitutto, ogni giocatore ha una propria barra dello spirito: questa è necessaria per compiere qualsiasi azione, dagli scatti ai semplici tiri, e sta al giocatore cercare di dosare l’energia dei propri giocatori per non ritrovarsi, di fatto, impossibilitato a muoversi. Per quel che riguarda i portieri, invece, la suddetta barra finisce per essere un vero e proprio indicatore di resistenza: dopo ogni tiro ed ogni parata, lo spirito del portiere diminuisce progressivamente, sino ad assicurare il goal una volta che si calcia in porta con il portiere della squadra avversaria ha esaurito la sua resistenza. Veramente interessante e scenica risulta poi la meccanica del dribbling. Mentre si scatta con un determinato giocatore, premendo un apposito tasto con un certo tempismo – quando gli avversari cercano di intervenire per rubarci palla – è possibile schivarli, riguadagnare spirito e continuare a scattare verso la porta. Ma non solo: schivando due avversari di seguito, il nostro giocatore guadagna un considerevole sprint in avanti, il quale consente di raggiungere la porta molto più facilmente. Ad accompagnare il tutto, non potevano mancare i supertiri. Caricando il tasto per tirare quando la barra dello spirito dei giocatori è abbastanza piena, è possibile assistere ad uno spettacolare tiro diretto verso la porta. Ognuno di essi è accompagnato da un’animazione unica che cambia a seconda del tipo di tiro in questione. Viene da sé che, ovviamente, questa tipologia di tiro riduce lo spirito del portiere in maniera decisamente più considerevole dei tiri normali. A dire il vero, non tutti i giocatori possono effettuarli, anche se, progredendo nella storia, è possibile sbloccarne di nuovi ed equipaggiarli ai nostri calciatori preferiti. Presente, inoltre, una sorta di morale di squadra, indicato da un’apposita barra e denominato Zona V. Questa, una volta riempita, permette all’intera squadra di eseguire azioni speciali come parate infallibili o un notevole incremento nella velocità di corsa, e può ribaltare in qualsiasi momento le sorti degli incontri. Ogni partita è quindi sempre spettacolare ed accattivante seppur il titolo soffra, data la sua natura, di una certa ripetitività di fondo che è impossibile ignorare, nonostante si tratti comunque di un qualcosa di leggero e per nulla invalidante. Come già detto, dimenticate qualsivoglia tipo di strategia tecnica: durante le partite non esistono falli né cartellini, per cui potete cercare di falciare il vostro avversario senza alcuna pietà. Ma in fondo in un gioco di questo tipo una caratteristica del genere non stona ed anzi si inserisce ottimamente nello spirito del titolo, ed è proprio questo il bello.
Progressione, personalizzazione e caratterizzazione
Oltre al gameplay immediato e divertente, Captain Tsubasa: Rise of New Champions riesce a fare sfoggio di una componente gestionale davvero niente male, seppur accennata e non completamente approfondita. Anzitutto è possibile, giocando diverse partite, accrescere la confidenza e il legame con determinati giocatori, e quindi sbloccare nuove tecniche ed abilità. Questa meccanica viene poi ripresa grazie alla possibilità di accedere al negozio, dove acquistare delle figurine. Queste rappresentano ognuna un giocatore e, trovandone abbastanza, è possibile aumentare l’amicizia con il personaggio rappresentato e ottenere così le sue capacità ed abilità. Accedendo al menù di modifica delle squadre, è possibile visualizzare le statistiche di ciascun giocatore. Queste sono cinque in totale, e rappresentano, in sostanza, le caratteristiche e le potenzialità di ogni calciatore: Tecnica, Attacco, Potenza, Velocità e Difesa. Inoltre, prima di ogni partita il gioco fornisce la possibilità di modificare la formazione della squadra e di riassegnare i ruoli dei vari giocatori, permettendo anche di cambiare strategia cercando di farci optare, se necessario, per una strategia più orientata all’attacco o, viceversa, incentrata quasi interamente sulla difensiva. Stiamo però parlando, in fin dei conti, di una componente strategica che, se trova il suo perché e la sua funzionalità all’interno degli altri simulatori calcistici, in un titolo totalmente arcade finisce per essere ben presto piuttosto marginale. Poco male, perché il focus del gioco targato Bandai è chiaramente spostato su altro, anche se un’attenzione maggiore in questo senso non avrebbe certo guastato.
Uno stile colorato e accattivante
Lo stile grafico di Captain Tsubasa: Rise of New Champions è in linea con tutte le produzioni Bandai tratte dalle produzioni animate giapponesi. Tutti i personaggi e le ambientazioni sono rappresentati da un vivace chell shading, che riesce a riproporre fedelmente le caratteristiche e il design dei diversi personaggi. Dal punto di vista tecnico il titolo non presenta poi grosse lacune né incertezze. La versione PS4 si è dimostrata stabile ed affidabile in quasi ogni situazione. Nonostante la spettacolarità delle azioni su schermo, il frame rate si mantiene sui 30 FPS, con qualche calo sporadico che tuttavia non intacca minimamente l’esperienza di gioco che resta entusiasmante e divertente.
Un’esperienza nostalgica e spensierata
Captain Tsubasa: Rise of New Champions mostra i muscoli – anzi, i polpacci – e si rivela essere un titolo valido e divertente. Il gioco è ricco di contenuti e possibilità, nonché davvero longevo se si decide di dedicarsi completamente alle due modalità della Storia principale. Certo è che, da un’esperienza con queste caratteristiche, non si può certo pretendere l’accuratezza e il realismo presente in qualsiasi altra opera calcistica. Ma è proprio per questo motivo che il target del titolo si amplia notevolmente. Il prodotto dei ragazzi di Tamsoft è consigliato sia ai fan storici di Captain Tsubasa sia a coloro che, invece, cercano semplicemente un titolo solido, con un gameplay dinamico e soddisfacente, che possa regalare momenti di svago e spensieratezza, soprattutto in compagnia.