La scorsa estate, Path of Exile ha lanciato Fall of Oriath, una massiccia espansione che ha completamente ristrutturato l’esperienza di livellamento introducendo sei nuovi atti da affrontare. Era un completo punto di svolta. La prossima espansione di Path of Exile, come detto dal lead designer Chris Wilson, non sarà così grande – almeno non in termini di dimensioni – ma scuoterà l’altra faccia della medaglia di Path of Exile: l’endgame.
“Con Fall of Oriath ci siamo concentrati sulla trama, fornendo solo piccoli miglioramenti all’endgame. Ora ci stiamo concentrando totalmente su quello.”
Per coloro che non sono a conoscenza di come funziona il finale di Path of Exile, esso si concentra in gran parte sull’Atlas of Worlds, una massiccia rete di mappe generate a caso che diventano più difficili man mano che si progredisce. Durante il gioco, i mostri possono rilasciare una mappa che può essere portata a un dispositivo speciale e utilizzata per evocare un portale in cui tu o gli amici potete viaggiare. Queste mappe, come gli oggetti, hanno proprietà casuali che dettano il tipo di mostri che incontrerai, limitano o potenziano le tue abilità e molto altro. Stile varchi di Diablo insomma.
Alla fine, i giocatori potranno attraversare l’Atlante fino alle ultime quattro mappe, ciascuna protetta da un potente Guardiano. Uccidere uno di loro consente di ottenere The Shaper, il Cthulhu dell’universo di Path of Exile. Tutto questo fino all’8 dicembre, data di lancio di War for the Atlas.
War for the Atlas rinnova l’intero sistema introducendo 32 nuove mappe, un nuovo layout e una nuova minaccia per l’Atlas: The Elder. Anche se condividono un nome vagamente simile, The Elder e The Shaper sono in guerra e sta a te decidere quale vincerà. Wilson non è disposto a divulgare molte informazioni sul perché di tutto questo, poiché è un mistero su cui la comunità dovrà lavorare unita per risolverlo