Quando si pensa ai party game, solitamente si associano questi titoli alle console Nintendo che da tempo hanno un’ottima tradizione con questo genere (uno su tutti: Mario Party), ma Frantics vuole dimostrare che anche PS4 e Sony, con il progetto PlayLink, possono dire la loro in questo campo.

Qualche mese fa, gratuitamente con PS Plus, avevo provato “Dimmi chi sei“, primo tentativo di party game per la console Sony, ma non sono rimasto particolarmente colpito, anche se la possibilità di usare i cellulari come controller era molto interessante.

In Frantics si ripropone lo stesso sistema di controlli, con una serie di 15 mini giochi da godere da 1 a 4 giocatori.

A fare da “host” di Frantics abbiamo Fox, una volpe antropomorfa molto “classy” (e secondo me senza tutte le rotelle al suo posto), che ci guida attraverso tutti i minigame.

Fox di stile ne ha a pacchi!

In un titolo del genere la cosa più importante sono ovviamente i minigiochi. Come già detto sono 15 e devo dire che sono tutti abbastanza vari e divertenti. La regola numero 1 di ogni gioco è praticamente fregare gli avversari, l’ideale per risvegliare quella sana “sportività” che alberga in ognuno di noi.

Alla fine di ogni minigioco qualcuno dei partecipanti potrebbe comportarsi in questa maniera

Da amante del calcio ho adorato Heavy Metal, una specie di calcio a 4 porte, in cui lo scopo è quello di ficcare l’unico pallone in mezzo al campo di gioco nelle porte avversarie, evitando ovviamente di subire gol (come si sa, gli attacchi vendono i biglietti, ma è la difesa che vince le partite).

Molti dei minigiochi hanno dei collegamenti con il mondo dello sport, come ad esempio Chair Riots che può essere paragonato al Curling o Tour de Frantics che ovviamente rimanda alle corse in bici del paese dei mangia lumache. Il vantaggio è che i giochi, rimandando a discipline sportive ben conosciute, diventano di rapida ed immediata comprensione.

Le modalità di gioco sono 3: la prima è un free mode in cui semplicemente possiamo scegliere in che minigioco darci battaglia, la seconda è un custom mode dove i giocatori scelgono un percorso da 4 mini giochi alla fine del quale viene decretato un campione, mentre l’ultima modalità è il party mode di Fox. Quest’ultima modalità è la modalità principale (nonché la migliore) di Frantics.

Fox sceglie per noi quali minigiochi affrontare e ad ogni vittoria riceviamo delle corone che decretano il vincitore finale. Durante i minigiochi in questa modalità si accumulano  monete che possono essere spese per dei potenziamenti o per comprare le corone all’asta.

Ma come se non bastasse Fox è parte attiva in questi minigiochi, infatti può intervenire durante le partite per farci delle proposte che non possiamo rifiutare come ad esempio far vincere un altro giocatore per guadagnare anche noi una corona, portando spesso e volentieri a stringere improbabili alleanze durante le partite (e puntualmente romperle subito dopo). In questa maniera il gioco non risulta mai scontato e ci può sempre essere il modo di ribaltare la situazione (manco ci fosse Alessandro Borghese).

Comprare la vittoria? In Frantics è possibile anche questo!

Devo dire che ero molto dubbioso sull’utilizzo degli smartphone come controller ma invece mi sono ricreduto: in quasi tutti i minigiochi di Frantics non ho trovato grossi problemi, a parte forse in Big-Top Hoppity Top, dove più di una volta ho rischiato di far schiantare il mio telefono contro un muro (potrei forse avere qualche problema di “anger management”).

In conclusione posso dire che Frantics è un esperimento riuscito, anche se ovviamente tutto sa di già visto (a parte gli interventi di Fox). Di sicuro non un titolo memorabile, ma Frantics può togliervi le castagne dal fuoco in qualche serata con gli amici un po’ morta, soprattutto se non sono gamer incalliti e vivono sempre con il loro cellulare in mano.

Ad oggi PlayLink consiste, oltre che di Frantics e Dimmi chi sei di altri 5 giochi che potete trovare sul sito dedicato dalla Sony (ed il prossimo che voglio provare sarà sicuramente SingStar Celebration, per farmi cacciare dal condominio dove abito, viste le mie pessime abilità canore).

L’ultima cosa da far notare è che il gioco è tutto in inglese con i sottotitoli in lingua, ma l’applicazione sul cellulare è tradotta in italiano.