Per i meno esperti, la pratica dello swatting consiste nell’effettuare false chiamate alle forze dell’ordine ed indirizzarle in casa della vittima designata. Nata come pratica “scherzosa”, il 28 Dicembre 2017 portò invece alla morte del ventottenne Andrew Finch. L’autore della falsa segnalazione, Tyler Barriss, è stato ieri condannato a venti anni di carcere. Ricostruiamo brevemente la vicenda.

Swatting
Tyler Barriss.

Durante una partita di Call of Duty: WWII su UMG Gaming (piattaforma che permette di giocare per piccole somme di denaro), due giocatori litigano animosamente per la cifra di 1,50$. Uno dei due player, il diciannovenne Casey Viner, decide allora di commissionare un tentativo di swatting proprio a Tyler Barriss, considerato in quell’ambito addirittura un vero e proprio esperto. Una volta fornitogli l’indirizzo dell’altro giocatore (tale Shane Gaskill), Tyler Barriss chiama il 911 e riporta una finta sparatoria e la presa in ostaggio dell’intera famiglia residente a quell’indirizzo. Le Swat si presentano quindi all’appartamento indicato, dove ad aprirgli non c’è nessun criminale e neanche la vittima designata (Shane Gaskill) ma un tanto ignaro quanto innocente Andrew Finch. L’epilogo lo conosciamo: il ventottenne è freddato sul posto dagli agenti speciali.

Dopo due anni, la giustizia ha parzialmente fatto il suo corso. Tyler Barriss viene condannato a 20 anni di reclusione per la pratica dello swatting. Per il mandante Casey Viner la situazione è ancora da definire, ma le accuse sono gravi. Per l’agente che ha sparato, infine, probabilmente non ci saranno ripercussioni. Le autorità si sono infatti difese dicendo che “se non ci fosse stata la finta chiamata loro non sarebbero state lì” e che Andrew Finch “sembrava stesse prendendo una pistola dalla cintura”. 

Piena solidarietà alla famiglia Finch. E’ tutto quello che possiamo dare in questo momento, nella speranza che la giustizia possa fare veramente il suo corso e alleviare il dolore di una morte così stupida e insensata.