Quando penso alle macchinine, la mia mente torna immediatamente al videogioco per PC degli anni ’90, con il quale passavo ore a giocare insieme a mio padre. Piccole, colorate e un po’ legnose da controllare, sfrecciavano su percorsi improvvisati su il tavolo di una cucina, tra le vettovaglie di un picnic o tra gli attrezzi di un garage. La mia immagine mentale rivive perfettamente in Table Top Racing: World Tour, che mi ha trascinato in un vortice di nostalgia di retrogaming. Strizzando un occhio alle Micro Machines e l’altro occhio a Mario Kart, il gioco si presenta proprio così, nella sua semplicità.
La struttura di base del gioco non offre grandi sorprese: alla guida della nostra vettura, siamo tenuti ad affrontare una serie di sfide tematiche, potendo contare sulle armi da raccogliere in pista per sbaragliare la concorrenza e vincere le gare. Un sistema di reward a monete ci fornisce inoltre la possibilità di potenziare la nostra macchina in termini di velocità, accelerazione, maneggevolezza e resistenza, upgrade indispensabili per poter progredire con le sfide. Una volta accumulate sufficienti monete, possiamo acquistare una vettura di una classe superiore per attaccare le competizioni di livello superiore senza dover annaspare troppo nelle retrovie. Sono disponibili tre classi di macchine per un totale di 16 automobili, un discreto numero che consente di divertirsi a spendere i nostri tanto sudati soldi.
Le ambientazioni che fanno da contorno alle nostre macchinine, sono davvero adorabili. Come nei titoli a cui è ispirato, Table Top Racing: World Tour realizza un divertente mondo gigantesco in cui possiamo sfrecciare a tutta velocità, meravigliandoci dei dintorni. Il top del top è rappresentato dal ristorante di sushi, ma anche il pic-nic in riva al mare ha il suo fascino. I giochi di parole e le variazioni dei nomi di marche famose sono molto divertenti: solo i più chic possono guidare una Fauxrari e bere champagne Dom Penguin. Nonostante si rischi di distrarsi guardando i dintorni, andando a sbattere rovinosamente, le piste sono sempre chiare e ben realizzate, e si comprende al volo quale sia il percorso e le traiettorie da seguire.
A fronte di una piacevole realizzazione di ambienti e cura nei dettagli, si registra ben presto una certa monotonia nel gameplay. Ad aggiungere un po’ di pepe provvedono i vari tipi di sfida: corsa con armi, senza armi, gara ad eliminazione, competizioni drift e due diversi tipi di trial a tempo. Tanta carne al fuoco, ma in definitiva Table Top Racing: World Tour non evolve mai, l’esperienza offerta è quella che si palesa nei primi cinque minuti di gioco, cronometrati. Nonostante tutto, il titolo si lascia giocare più che volentieri: è piacevole e divertente, nonché adatto a tutti, considerando anche il livello di sfida ben calibrato, mai troppo facile o troppo difficile. L’elemento più frustrante può essere la necessità di grindare monete per potersi potenziare, ma è reso decisamente più sostenibile considerando la grande varietà di sfide con il quale è possibile giungere all’obiettivo. Per di più, le variazioni estetiche delle auto ci ricompensano a pieno: modificarle a nostro piacimento regala il 90% dello spasso. In alcune circostanze di gara più affollate, il sapiente utilizzo delle armi può davvero fare la differenza, e permettere un insperato capovolgimento della nostra sorte. Per di più, far saltare in aria gli avversari è sempre divertente.
Sporadicamente ci sono delle collisioni inspiegabili su ostacoli invisibili che fanno perdere il controllo della propria vettura, ma è, per fortuna!, un’evenienza rara. Ho trovato poco comprensibile anche la mappatura dei comandi: accelerare e frenare utilizzando il control stick destro non è il massimo della comodità (e tradisce l’origine mobile del gioco) e dare la possibilità di cambiare i tasti a piacimento non sarebbe costato molto. Per il resto, Table Top Racing: World Tour fila liscio e senza grossi problemi o rallentamenti. Estremamente gradevole è il multiplayer locale in split-screen verticale, elemento che mi fa apprezzare un titolo più che mai, vista la sua rarità odierna. Sono disponibili anche diverse modalità di multiplayer online, che probabilmente rappresentano la punta di diamante del titolo, ma non ho potuto testare per scarsità di giocatori. Prima del lancio, è un problema piuttosto frequente. Un vero plauso va fatto alla soundtrack, tamarra e modaiola il giusto, dà la carica per affrontare la prossima mini-gara con la giusta tenacia.
Mi sento di consigliare Table Top Racing World Tour agli appassionati di guida arcade che piangono in attesa dell’arrivo di un nuovo Mario Kart (quando, eh? quando?), o ai nostalgici delle macchinine con cui giocavano da bimbi. Consiglio spassionato: potete giocarci anche da adulti! In caso le abbiate date via, ripiegate su questo videogioco che offre un buon numero di ore di svago senza troppo impegno. E forse infuocate battaglie online, questo è da vedere.