Secondo i rapporti di varie testate giornalistiche giapponesi (trasmesse attraverso l’utente Twitter HDKirin), Nippon Ichi Software si trova in gravi difficoltà finanziarie. La società ha sofferto per un po’ di tempo a causa delle scarse vendite dei suoi titoli in Giappone e ora sembra che, a causa dei problemi derivanti dal  loro ultimo titolo mobile di Disgaea, pubblicato in Giappone per un breve periodo e poi ritirato, NIS non possa più permettersi di pagare i propri dipendenti:

Al fine di raccogliere abbastanza denaro per pagare il personale, NIS ha fatto ricorso a un Moving Strike. Un MS Warrant è un metodo per raccogliere fondi che altrimenti non possono essere acquisiti attraverso i normali strumenti di prestito da banche o investitori a causa del deficit.

L’azienda rimpingua così le sue casse vendendo le proprie azioni ad un prezzo economico. Le società di sicurezza traggono grande profitto dall’acquisto di questi titoli più economici mentre gli investitori di quella società sono quelli che perdono di più dal momento che le azioni detenute perdono denaro.

Il sito giapponese Ha-Navi conferma che la causa principale di questo declino risiede principalmente nell’ultimo titolo della saga, Disgaea RPG, dedicato al mondo mobile. Dal momento della pubblicazione da parte di Nippon Ichi, il gioco ha subito una lunga manutenzione a causa dei suoi numerosi e importanti problemi ed è stato poi rimosso dagli store digitali. Poiché non è chiaramente possibile ottenere entrate da un gioco non più disponibile sul mercato, la compagnia non ha modo di recuperare le perdite e pagare gli stipendi del personale.

Il blog ufficiale di Forward Works ha rilasciato una dichiarazione sul problema, scusandosi con i giocatori per i problemi. L’account Twitter ufficiale ha anche scritto un aggiornamento incoraggiando i giocatori che hanno acquistato articoli a pagamento entro il 31 marzo ad inviare le loro domande ad un indirizzo di posta elettronica. Considerando che questo tweet è stato pubblicato il 17 maggio, due mesi dopo l’avvio e la chiusura del gioco, sembra che tutte le parti coinvolte siano riluttanti a rimborsare il denaro speso.

Un vero peccato se si considera l’alta qualità dei giochi sviluppati dalla società.