Dopo un fortunato primo capitolo pubblicato nel 2015, il mondo di Warhammer Fantasy torna su console con Warhammer: Vermintide 2. Il gioco è sviluppato da Fatshark e arriva anche in versione retail grazie a 505 Games. Ho avuto modo di provare proprio questa edizione, presentata come Deluxe Edition, che è anche l’unica che è possibile trovare in formato fisico. All’interno, oltre ovviamente al gioco base, troviamo i 2 DLC Shadows over Bögenhafen e Back to Ubersreik, per un totale di cinque missioni aggiuntive oltre le tredici presenti di base, e qualche elemento estetico esclusivo per i nostri eroi. Quindi, pregate Sigmar e cominciate a leggere!
La storia inizia subito dopo la fine del primo capitolo, con i protagonisti imprigionati ed impegnati in una rocambolesca fuga durante la quale devono far fronte, come sempre, a ondate su ondate di Skaven. Questa missione, che funge da vero e proprio prologo, si avvia in automatico non appena scegliete la modalità Online e istruisce brevemente sull’uso di armi ravvicinate, a distanza e oggetti vari. Tutte azioni che vengono naturali se avete giocato al primo capitolo. Al completamento venite catapultati nell’hub di gioco, un immenso castello personalizzabile e liberamente esplorabile che, nella conformazione, mi ha ricordato vagamente l’Altare del Vincolo di Dark Souls 3. Una volta presa confidenza con l’ambiente, è necessario scegliere uno dei cinque eroi presenti: ognuno di loro, come da tradizione, ha delle caratteristiche ed abilità peculiari, che nella sostanza non differiscono poi di molto, specialmente per quanto riguarda le abilità speciali (almeno per quanto riguarda le classi base). Personalmente mi sono trovato bene sin da subito con il Cacciatore di Streghe Victor Saltzpyre, ma ho avuto modo di provare anche la strega Sienna e l’elfa Kerillian. Consiglio di provarli tutti almeno per una missione, giusto per capire quale rispecchi meglio il nostro tipo di gioco, per poi procedere con l’accumulo dei livelli.
È presente una consistente componente RPG: ogni volta che completiamo una missione acquisiamo punti esperienza con cui aumentare di livello e sbloccare nuovi talenti, che modificano radicalmente il personaggio che stiamo usando. Inoltre, ognuno di loro ha a disposizione anche due specializzazioni, oltre quella di base che si sbloccano rispettivamente al livello 7 e 12. Ecco quindi che il Cacciatore di Streghe diventa un Cacciatore di Taglie che può portare una quantità maggiore di munizioni per la sua arma a distanza e, appena caricata l’abilità speciale, spara un potente colpo che trapassa i nemici. Oppure la Strega, che diventa una Piromante e incendia chiunque abbia davanti. Insomma, anche solo per provare i cinque eroi e le rispettive specializzazioni se ne vanno via un buon numero di ore di gioco, tutte spese all’interno dei vari livelli che compongono la debole trama del gioco. Diciamo subito che il titolo non punta assolutamente su questo elemento per catturare il giocatore, quanto più sulla ripetizione delle missioni, a difficoltà sempre maggiore, e l’accumulo di equipaggiamento. Il nostro eroe possiede infatti un suo item level che, una volta potenziato tramite il continuo cambio di armi, collane o talismani, permette di accedere alle difficoltà più alte. Tutti gli elementi che compongono il nostro equipaggiamento si trovano all’interno di vere e proprie loot box: ma state tranquilli, non dovete pagarle. All’interno dei vari livelli sono presenti degli oggetti nascosti, che se raccolti aumentano il grado di rarità della cassa che otteniamo alla fine.
Le missioni sono simili tra di loro ma sono calate all’interno di ambientazioni totalmente diverse tra loro e molto, molto ispirate. Rispetto al primo capitolo troviamo infatti sezioni più lunghe ed articolate, sviluppate anche con una verticalità di tutto rispetto e con un costante elemento sorpresa. Le ondate di nemici arrivano sempre da posti diversi e non sono mai composte dagli stessi soggetti, un fattore che porta a tenere sempre alta l’attenzione soprattutto alle difficoltà più alte, dove l’elemento sfida diventa spesso soverchiante e conta moltissimo l’avere degli alleati che sappiano giocare e rimangano in gruppo, cosa rara. Oltre ai classici minion messi li per far numero e dar tanto fastidio, il nostro incubo sono i nemici speciali. Unità corazzate e dotate di armi molto potenti, queste compaiono quando meno ce l’aspettiamo e quasi mai da sole. Ecco quindi che potreste trovarvi davanti un Assassino, uno Skaven dotato di artigli che vi salta addosso e vi tiene bloccati, oppure uno Stregone adepto del Chaos, che vi attira a sé e vi allontana dagli alleati. Se bloccati da queste unità, dovete essere aiutati da uno dei vostri compagni altrimenti è morte certa, ed è per questo che non dovete MAI disperdervi.
Il combat system e le continue ondate portano ad un ritmo di gioco frenetico e divertente, e al loro fianco sono presenti anche una lunghissima serie di sfide da completare e di incarichi giornalieri/settimanali. Inoltre, la software house propone anche delle sfide particolari a tempo. Ad esempio, al momento della stesura l’evento settimanale consiste nel completare una delle missioni del gioco in un ambiente totalmente al buio, aiutandosi solo tramite una torcia.
Ho giocato sia in modalità offline che online e, purtroppo, non sono mancati i problemi. L’IA degli alleati è spesso terribile e più volte mi sono ritrovato a terra, in attesa di aiuto, con i bot immobili a guardarmi. Se poi andiamo oltre la difficoltà Recluta, quella base del gioco, i compagni si dimostrano inutili e riuscire a finire una partita è un vero incubo. In modalità online, in compenso, non è tutte rose e fiori. Ho una connessione piuttosto stabile e veloce ma mi sono ritrovato ad avere picchi di ping incredibili (da 100 a 500, a caso). Ho avuto anche problemi di semplice accesso alle partite dato che… non trovava gente! Purtroppo non esiste un sistema simil Steam Charts per le console ma avere difficoltà a trovare altre persone con cui fare qualche partita in un gioco uscito da poco tempo non è sicuramente un buon segno. È presente un browser per le lobby ma quasi sempre mi capitavano timeout di connessione e non mi era concesso entrare in partita. Di solito il problema sembrava risolversi con un riavvio del gioco, ma la struttura online appare comunque alquanto debole. E ripeto, tutto questo con una 100Mb stabile. Mi è capitato anche che si bloccasse totalmente il gioco in più di un’occasione, senza alcun preavviso. E non sono problemi da poco dato che inficiano l’esperienza di gioco in maniera piuttosto grave. A conti fatti, Warhammer: Vermintide 2 è una vera e propria evoluzione del primo capitolo, frustrato da difetti tecnici che, spero, verranno risolti col tempo. Anche così, rimane comunque un titolo godibile e che permette di passare tante ore massacrando migliaia di nemici. Se magari avete delle persone con cui giocare, ancora meglio, potrete passare sopra a buona parte dei problemi presenti e pensare solo a divertirvi.