Ai nastri di partenza, WRC8 si presenta confermando le licenze ufficiali del campionato mondiale di rally, e di conseguenza può vantare 14 rally, per un totale di oltre 100 stage (il doppio del capitolo precedente), e circa 50 diversi team fra quelli che partecipano alle tre categorie WRC, WRC-2 e Junior WRC. Ciliegina sulla torta, che farà luccicare gli occhi degli appassionati, è la presenza delle macchine storiche: Lancia Delta, Stratos, 037, Renault Alpine, Ford RS1800 e altre promettono di far rivivere emozioni antiche, anche per la grande attenzione che gli sviluppatori hanno riservato all’autenticità del feeling di guida che ciascuna di queste vetture fornisce al giocatore.
La grande novità di questo episodio è rappresentata senza dubbio dai cambiamenti climatici in tempo reale. Una prova può iniziare all’asciutto e finire sotto il diluvio, con conseguenze facilmente immaginabili per quanto riguarda la tenuta di strada. Quel tornante a 180 gradi forse non è il caso di farlo tirando il freno a mano una volta che la pista è diventata viscida…
Lo sviluppatore Bigben ha voluto dare molto ascolto alle richieste dei fan e ha deciso che WRC8 dovesse virare fortemente verso un’esperienza più simulativa. Optare per il corretto setup a inizio tappa diventa quindi molto importante, e non si limita alla sola scelta degli pneumatici. Anche tutte le componenti meccaniche, come le sospensioni o il differenziale, possono essere aggiustate con grande meticolosità.
Niente paura per chi vuole approcciare il gioco con uno spirito più leggero: è possibile anche optare per una modalità di configurazione più semplice, in cui si seleziona un unico parametro generico, ad esempio la rigidità delle sospensioni da 1 a 5, anziché andare a selezionare i valori nominali precisi per le sospensioni anteriori e posteriori.
Un altro punto di notevole evoluzione rispetto al passato, anch’esso richiesto dai fan, è la modalità Carriera, che adesso abbraccia anche la gestione manageriale del proprio team, così come delle proprie attività, calendarizzate come se si fosse nella vita reale. Fra un rally e un altro sono a disposizione alcuni slot da utilizzare come si preferisce, ad esempio: fare pratica, per ottenere denaro e punti esperienza; rispondere a un test drive con una casa automobilistica, che costa a noi dei soldi, ma può porci alla loro attenzione e magari portarci a firmare un contratto; oppure… riposare, perché le proprie performance, così come quelle del resto dello staff, subiscono l’effetto della stanchezza. I punti esperienza acquisiti possono poi essere spesi per sbloccare abilità o altri bonus, nel più classico degli skill tree.
Anche in questo caso, per chi non vuole cose troppo complicate, esiste una soluzione: la modalità Season, che in pratica è la vecchia modalità Carriera, “senza fronzoli”: nessuna componente manageriale, solo corse.
Il feedback di guida è molto positivo e si riesce a prendere rapidamente la mano, ma sin dalle prime curve è chiaro che ci si trova di fronte a un gioco che segue il mantra “easy to learn, hard to master” e WRC8 non mancherà di farcelo capire alla prima curva a 90 gradi affrontata. Al variare del terreno le sensazioni sono notevolmente differenti, e anche questo è testimonianza della dedizione che sarà necessaria per padroneggiare i veicoli. Ma la prospettiva di imparare a sfrecciare sulla neve, magari durante una bufera, inanellando curve a gomito come se nulla fosse dà senz’ombra di dubbio lo stimolo giusto per mettere giù la testa e darsi da fare.
Da segnalare anche l’alto livello di personalizzazione della camera, soprattutto la visuale interna, che permette di regolare non solo l’altezza della telecamera, ma anche il livello di zoom e l’ampiezza dell’immagine. Una caratteristica rara da trovare nei giochi di guida, e senza dubbio un’eccellente scelta per un titolo che ha ambizioni simulative espressamente dichiarate.
C’è spazio anche per la componente online con leaderboard e sfide settimanali per tenere alto l’interesse sul gioco. Non sono (purtroppo) previsti DLC, che sarebbero stati molto succosi, soprattutto pensando a quante altre macchine storiche si possono aggiungere in un titolo del genere. A domanda diretta, gli sviluppatori hanno risposto: “chissà, forse con il 9…”