Dopo l’anteprima dell’anno scorso, anche quest’anno abbiamo seguito da vicino i progressi di Dying Light 2. Allo stand Koch Media abbiamo infatti partecipato all’anteprima a porte chiuse organizzata dai ragazzi di Techland. Non abbiamo potuto registrare alcun tipo di immagine: cercheremo di spiegarvi con le parole quello che abbiamo visto.
Ad accoglierci nella piccola saletta c’è Tymon Smektala, lead game designer di Dying Light 2.
Prima di iniziare la demo inedita, Tymon ci tiene a ribadire la dinamica chiave su cui si basa il gioco: tutto è nelle nostre mani. Saremo chiamati in svariati momenti del gioco a prendere le nostre decisioni, alcune delle quali risulteranno cruciali. Uccidi o salva gli NPC, distruggi o conquista le città. Tutto ha un prezzo e, soprattutto, delle conseguenze. Oltre alla trama, in base alle nostre scelte é anche il gameplay a cambiare: nemici diversi, armi diverse, abilità diverse, ambientazioni diverse. In Dying Light 2 gli intrecci possibili sono tantissimi e, come ha specificato Tymon, una singola run basterà per scoprire solo una piccola percentuale del gioco.
Passiamo quindi alla demo.
Dying Light 2 é ambientato circa 15 anni dopo gli eventi del primo capitolo: alcune cose sono cambiate, gli infetti in primis. La piaga si é evoluta ed ha avuto risvolti disastrosi.
La demo inizia alla Fish Eye, una taverna gestita dal nostro amico Frank, dove deve avere luogo una tavola rotonda tra le varie fazioni del gioco per risolvere un problema estremamente urgente: la mancanza d’acqua potabile.
Le cose inevitabilmente degenerano e Frank, nostro amico e intermediario della situazione, viene vigliaccamente ucciso. Inizia quindi la nostra rincorsa agli assassini, membri dei Renegades, nel tentativo di vendicare il povero Frank.
Oltre alla trama “spicciola”, la demo è stata montata ad hoc per mostrare le feature salienti di Dying Light 2.
Il parkour si conferma, oltre che elemento irrinunciabile e caratteristico, uno spettacolo per gli occhi. Le animazioni sono migliorate e la quantità di salti e mosse è notevolmente aumentata. In mano a un joystick esperto si può diventare letteralmente imprendibili.
A rendere il tutto ancora più interessante c’è la “simpatica” aggiunta del paracadute, che ci permette di non farci troppo male e di creare nuove possibili soluzioni di fuga.
I combattimenti rimangono brutali come il primo capitolo; oltre alle tantissime armi melee, notiamo con piacere l’aggiunta dello Scorpio, un simil fucile che, se a corto di munizioni, può essere usato dal lato del calcio come terribile martello a due mani.
A fine demo possiamo invece notare la portata, tanto decantata, delle nostre delle scelte e delle relative conseguenze. La scelta predefinita ci proietta in uno scenario di Dying Light 2 completamente inedito, scenario che sarebbe stato estremamente diverso (e inaccessibile più avanti) se avessimo preso una strada diversa.
Dopo la proiezione di circa 30 min, Tymon dice due parole sulla modalità co-op. Sapevamo già che sarebbe stato possibile giocare a Dying Light 2 fino a 4 giocatori online; quello che non sapevamo è che potremo switchare dal single player al multiplayer come preferiremo, con un però: in caso di partita online, il mondo in cui giocheremo sarà quello dell’host ospitante.
Che dire, qui da Techland credo proprio sia tutto. Continuate a seguirci per tutte le anteprime di questa gamescom 2019!