Il mercato del digitale sta sempre più prendendo piede e quelli che ancora comprano i giochi fisici lo fanno sempre di più online. I negozi stanno quindi vedendo una vera e propria crisi e tra questi rientra anche GameStop, la nota catena che fino a qualche anno fa era praticamente sinonimo di negozio di videogiochi.

Non è nuovo dunque sentire che la catena americana è in crisi, con diversi report finanziari che manifestano quanto detto, ma ora a parlare sono gli stessi dipendenti che sentono la crisi sulla loro pelle. In un articolo pubblicato da Polygon, infatti, sono state raccolte diverse dichiarazioni da ex e attuali dipendenti che disegnano tutti la stessa situazione.

Un ex store manager ha così commentato:

“Penso che chiuderanno altri mille negozi quest’anno. Devono tagliare i costi. Il mercato dei videogiochi al dettaglio sta morendo.”

Cosa confermata da un altro direttore:

I clienti sono notevolmente diminuiti negli ultimi due anni, a parte in alcuni giorni festivi come il Ringraziamento, il Black Friday e i dayone di giochi importanti.

Per questo motivo l’atteggiamento da parte dei dirigenti sta cambiando, o comunque è percepibile che qualcosa non stia andando come dovrebbe, come ammette un assistente manager:

“La società è frenetica e diffidente. Si percepisce da ogni messaggio che inviano. La struttura sta andando in pezzi.”

Come probabilmente voi stessi avete constatato entrando in un negozio GameStop, da tempo gli addetti propongono diversi prodotti, come pellicole per cellulari, piani telefonici e fibra. A parlarne è un attuale dipendente:

“Vogliono che perseguitiamo i clienti per vendergli telefoni cellulari, tablet e prodotti affini. Di recente un senior manager mi ha detto che avvicinarsi al cliente e aspettare che ci noti non è più sufficiente. Se non raggiungi gli obiettivi prefissati, sei fuori.”

Secondo le parole dei dipendenti, i manager li costringerebbero ad essere insistenti nei confronti dei clienti, anche verso quelli che entrano senza l’intenzione di acquistare qualcosa ma solo per dare un’occhiata e chiedere informazioni. Comportamento che, al contrario, sta portando l’effetto opposto, con le persone che hanno “paura” anche solo di entrare nei punti vendita, per evitare di essere assaliti.

Una situazione davvero spiacevole, soprattutto per tutti quei dipendenti che probabilmente perderanno il lavoro in caso davvero GameStop decidesse di chiudere altri negozi. Di sicuro situazioni come questa non aiutano, ma è davvero arrivata la fine per la catena di videogiochi americana?