Siete anche voi, come me, terrorizzati dei video di Boston Dynamics? Provate anche voi un brivido lungo la schiena ogni volta che Google, Alexa, Siri o chi per loro si attivano in momenti completamente casuali? Insomma siete anche voi convinti che l’intelligenza artificiale si porti dietro una scia di inquietudine non indifferente?

Bene, allora forse c’è una buona notizia per noi. Alcuni giorni fa Microsoft, nella figura del suo presidente Brad Smith, ha firmano a Roma la Rome Call for AI Ethics.

E cosa sarebbe? Vi chiederete voi.

La Rome Call for IA Ethics è un documento di sei pagine promosso dal Vaticano per porre dei limiti etici allo sviluppo delle intelligenze artificiali. Il documento, che potete trovare in versione integrale in inglese qui, tocca diversi punti. Dai diritti umani all’educazione, riconoscendo l’enorme potenziale che l’intelligenza artificiale ha nel migliorare, ma anche potenzialmente nel peggiorare, la condizione umana.

Nella parte conclusiva il documento elenca sei punti centrali che gli sviluppatori dovrebbero seguire durante la progettazione di nuove IA, per creare una tecnologia al servizio dell’uomo:

  1. Trasparenza
  2. Inclusione
  3. Responsabilità
  4. Imparzialità
  5. Affidabilità
  6. Sicurezza e Privacy

Oltre a Microsoft, anche IBM ha accettato di firmare queste linee guida, con l’auspicio che altre grandi aziende e governi facciano lo stesso.