Ci sono giochi convenzionali, che scandiscono la vita da gamer annualmente come un orologio svizzero. Ci sono i giochi innovativi, che ripensano le fondamenta dei loro generi per offrire qualcosa di originale e nuovo. E poi ci sono quelli che lasciano nel cervello una sensazione mista di stupore e confusione totale. Ti fanno dubitare dell’intelligenza del genere umano, anzi, del concetto stesso Se stiamo andando nella direzione giusta o meno. The Longing, frutto della mente menti di Studio Seufz, fa parte di quest’ultima categoria ed esce in un periodo perfetto: quello della quarantena per COVID-19.
La premessa in The Longing è semplicissima: il vostro sire, un essere gigantesco e presumibilmente potentissimo, ha bisogno di riposare per 400 giorni, premessa che ricorda la leggenda del Kyffhäusergebirge. Il suo fedele servitore Ombra deve attendere questi giorni all’interno della rete di caverne dove riposa il suo signore. Il countdown è in tempo reale e non smette mai di contare verso la fine, anche quando il gioco è spento. Potrete quindi idealmente aprire il gioco la prima volta, chiuderlo e tra poco più di una anno finirlo. Oppure, trovare qualcosa da fare nel mondo di gioco.
La mappa è un labirinto di caverne, che il protagonista navigha a piedi ad una velocità che definire lenta sarebbe un eufemismo, ma in fondo ha tutto il tempo del mondo: non c’è bisogno di fretta. E a questo punto si spera che la voglia di esplorazione del giocatore prenda il sopravvento, portando Ombra a trovare nuovi, bellissimi luoghi dove riflettere della sua esistenza e nuovi, fantastici accessori per migliorare le condizioni di vita della sua abitazione, per passare in modo più confortevole questi 400 giorni. Il gioco ha al suo interno un sistema che permette di salvare un luogo nella memoria di Ombra per tornarci facendolo camminare in maniera autonoma.
Il tempo, o meglio, l’attesa, permea non solo la direttiva primaria di The Longing, ma anche moltissimi aspetti secondari. Alcune porte sono così arrugginite che impiegano minuti per aprirsi, così come le forze della natura operano lente ed inesorabili per riempire bacini naturali di acqua o far crescere la vegetazione sotterranea. Il giocatore è quindi portato a ritornare ciclicamente nel gioco, per continuare l’esplorazione. Si tratta di un gioco con una capacità di essere presente nella propria vita a lungo, ed è soprattutto in controtendenza con tutto il nostro mondo moderno, così iperveloce. Qui, tutto avrà un suo peso, una sua solennità. Salire una semplice rampa di scale richiede svariati minuti, così come attraversare un corridoio. Possiamo “respirare” insieme a The Longing godendo della sua colonna sonora e meraviglioso stile artistico, oppure fuggire annoiati e frustrati.
Fortunatamente nella propria abitazione il tempo scorre un po’ più velocemente, specialmente se si compiono attività come la lettura di libri. Non ci crederete, ma all’interno di The Longing ci sono nella loro interezza opere famose come Moby Dick e Così Parlò Zarathustra, purtroppo presenti solo in inglese. Migliorare quindi le condizioni di vita e trovare nuove attività per Ombra, porta il contatore dei 400 giorni a scorrere più velocemente di quel che si potrebbe pensare. Inoltre le caverne sono piene di segreti e misteri da svelare che potrebbero cambiare la vostra prospettiva sul mondo.
Durante tutto il nostro girovagare, Ombra non si trattiene dal commentare con i suoi pensieri di semplice servitore, solo al mondo. E fa riflettere, su di voi, sulla vostra esistenza e in questo particolare periodo storico che stiamo vivendo, sulla quarantena e sulla voglia. Il vostro comportamento nel gioco, potrebbe essere un riflesso di come state vivendo questo evento nel vostro piccolo. Un gioco strano, nuovo, dirompente, che non ha nulla da condividere con il resto. Folle e divisivo. Ma alla giusta nicchia, parla molto al cuore, fa riflettere e tiene compagnia per molto più tempo di quel che si potrebbe immaginare.