È passato davvero poco tempo dai primi dettagli svelati da Microsoft sulla sua nuova console di punta: Xbox Series X. Oggi sappiamo “tutto quel che c’è da sapere” per farci un adeguato parere sulle novità tecnologiche che questa generazione di console porterà nel mondo del gaming, permettendo agli sviluppatori di avere numerose nuove possibilità per creare mondi sempre più intriganti ed immersivi.

Così come fu per Xbox One X, Microsoft sceglie il team di Digital Foundry per sviscerare tutte le informazioni tecniche, sfruttando la loro esperienza nella comunicazione tecnologica videoludica. Il loro articolo originale è molto lungo e complesso ed il mio ruolo è quello di scremarlo, andando a soffermarmi sui punti che ritengo tra i più interessanti.

Xbox Series X SOC
Il SOC in tutto il suo splendore circondato dalla RAM.

La prima sorpresa è nelle specifiche del processore. Tutti si aspettavano l’utilizzo di un octacore, ma pochi avrebbero puntato a velocità di clock pari a 3.8Ghz. In campo console è davvero molto, considerando che la precedente generazione a malapena raggiungeva i 2Ghz, su un’architettura già di suo più lenta del 60-70%. Ma la vera curiosità è in come questi 8 processori sono utilizzabili dagli sviluppatori. Uno di questi core sarà dedicato al sistema operativo, riducendo il massimo di core usabili per i giochi a 7, ma sarà possibile abilitare l’SMT, per ottenere 7 thread virtuali aggiuntivi. Fare ciò abbasserà la frequenza di clock a 3.6Ghz, ma permetterà di sfruttare meglio i core in applicazioni più improntate al calcolo parallelo.

L’uso della modalità con soli 7 thread è stata pensata per migliorare la compatibilità con i motori attuali, visto che sono oramai ottimizzati per 7 thread dopo anni di lavoro su Playstation 4 e Xbox One. Io però sono molto curioso dove ci porterà l’uso di 14 thread totali per il gaming, forse andando ad implementare i nuovi motori fisici basati su calcoli agli elementi finiti, normalmente usati in risolutori ingegneristici da lavoro, presentati da Epic, Nvidia ed AMD nei mesi scorsi. La simulazione fisica nei videogiochi è ancora un elemento carente e vedergli fare un salto notevole con questa nuova generazione è uno dei miei sogni.

Xbox Series X SSD
L’SSD aggiuntivo fa tanto scheda di memoria vecchio stile, pur avendo un look molto moderno.

L’altro aspetto molto interessante emerso da questo reveal è la configurazione della memoria. Ci saranno 16GB di memoria GDDR6 totali, ma non sono tutti uguali. Microsoft ha optato per una divisione dei compiti all’interno del suo pool di memoria, in un modo non proprio dissimile a come sono divise RAM e VRAM su un PC, ma con le dovute differenze. 10 di questi 16GB opereranno alla velocità di 560GB/s, una velocità molto elevata e con un quantitativo tale da soddisfare le esigenze dei giochi in 4k con texture ad alta qualità e la presenza di strutture per il Ray Tracing. Gli altri 6 GB invece lavoreranno “solamente” a 336 GB/s, anche se 2,5 GB di questa partizione più lenta saranno riservati al sistema operativo. Qui risiederanno tutti i dati meno importanti o che richiedono di meno banda. In effetti, una delle debolezze dei chip di Xbox One e PS4 era il seguente: mano a mano che la CPU doveva lavorare di più, la banda passante totale della memoria di sistema iniziava a diminuire, causando un deterioramento delle prestazioni anche della GPU. In Xbox Series X invece si possono dividere i compiti al meglio, facendo si che CPU e GPU non si pestino i piedi. La trovo un’ottima soluzione per cercare di ottimizzare il sistema anche in un’ottica di costi complessivi.

Per quel che riguarda la parte grafica, impariamo due importanti novità. Tra i tanti punti deboli delle architetture AMD c’era l’incapacità di elaborare un quantitativo di poligoni per ciclo di lavoro. Questo è stato il motivo per il quale nella generazione di console che sta per giungere al termine, la complessità grafica dei giochi si è spostata su altri lidi. RDNA ha migliorato un po’ la situazione, pur rimanendo ancora al di sotto della concorrenza, ma su Xbox Series X è stato ufficializzato il supporto al Mesh Shading, ovvero la capacità di gestire l’occlusione e la chiamata al disegno degli oggetti sulla GPU invece che sulla CPU, usando una nuova sequenza di istruzioni che permetterà un aumento notevole del dettaglio di un mondo di gioco eliminando molti dei vecchi colli di bottiglia se ben implementato.

Xbox Series X lag
Anche tutto il discorso legato alla riduzione dell’input lag è interessante, ma per certi versi più “scontato”.

Il secondo punto molto importante è la volontà di implementare nuove unità di calcolo ottimizzate per processare altri tipi di dati oltre ai classici valori in virgola mobili a 32 bit. Ora su Xbox Series X ci saranno unità dedicate ai calcoli INT8 e INT4, molto sfruttati in calcoli di machine learning ed IA, quindi potremmo vedere qualche algoritmo avanzato di manipolazione dell’immagine, o chissà quali altre speciali tecniche che gli sviluppatori potranno portare alla luce, ora che questa potenzialità diventerà la base della nuova generazione.

Finalmente abbiamo avuto informazioni su cosa rende speciale l’SSD che monterà la nuova macchina di casa Microsoft. La velocità assoluta dell’SSD è di appena 2,4GB/s, numeri superati egregiamente dai dischi disponibili da qualche anno su PC, ma grazie ad un chipset dedicato alla compressione e decompressione dati, si riesce a spostare circa 4.8 GB/s di dati reali. Onestamente impressionante, in quanto questo basterebbe a riempire i 16GB di ram della console in appena 3 secondi, portando caricamenti di giochi a valori bassissimi. Questa tecnologia è anche alla base della funzionalità di pausa e ripresa istantanea di un gioco, visto che lo stato viene salvato dalla RAM all’SSD in brevissimo tempo per poter essere ripreso dallo stesso punto.

Anche la capacità del sistema di indicare alla memoria dell’SSD come memoria virtuale sarà di grande vantaggio in tutti questi scenari.

Insomma se c’è una cosa che si capisce da questa carrellata di informazioni è che Microsoft non ha badato a spese per ingegnerizzare l’Xbox Series X e sembra proprio che sarà trasformativa su tutti i fronti. Chissà quanto costerà tutto questo ben di Dio: considerate che stiamo parlando di componenti che se provati ad assemblare in un PC, si arriva tranquillamente a 1500€, quindi o Microsoft è riuscita a strappare dei prezzi da favola, o la piazzerà ad un prezzo molto alto, favorendo l’ancora misteriosa versione mignon, oppure la venderà in perdita, conscia di rifarsi con le sue proposte di servizi.