Borderlands ScienceSe avete mai sognato di dare una mano concreta al mondo reale semplicemente videogiocando, Borderlands Science potrebbe fare al caso vostro. Annunciato oggi, si tratta di un titolo molto particolare, giocabile all’interno di Borderlands 3, che contribuisce alla mappatura del microbiota intestinale.

Come si legge nell’annuncio ufficiale, un cabinato arcade ha fatto la sua comparsa in Borderlands 3 e, più precisamente, all’interno dell’infermeria di Patricia Tannis. Con esso sarà possibile giocare a Borderlands Science, mini-gioco sviluppato in collaborazione con McGill University, Massively Multiplayer Online Science e The Microsetta Initiative che permette di portare un aiuto concreto alla comunità scientifica.

Il gioco è un puzzle game a blocchi basato su stringhe di DNA e, risolvendo questi puzzle, è possibile “aiutare a mappare e comparare i microbi in esse contenute”.

La nota ufficiale spiega così le motivazioni dietro alla creazione di Borderlands Science:

“Uno dei motivi dell’esistenza di Borderlands Science è che i computer non sono perfetti nell’organizzazione di questi dati e fanno molti piccoli errori che possono alterare le successive analisi, ma il gioco in cui vi cimenterete per risolvere questo compito complesso è facile da comprendere e giocare. Delle caselle colorate disposte su una griglia rappresentano i vari nucleotidi. Spingendoli nelle loro colonne, proverete a organizzarli nelle file corrette. Non è sempre possibile allineare correttamente tutte le caselle, ma cimentarsi in questi rompicapi è comunque utile per identificare gli errori delle analisi computerizzate”.

Oltre alle ricompense in game che saranno ottenibili cimentandosi nel gioco quindi, si potrà dare un aiuto concreto alla ricerca scientifica. Ma in che modo?

“Se vi state chiedendo quali applicazioni pratiche possano avere i dati raccolti tramite Borderlands Science, è presto detto: l’intestino umano è collegato a diversi disturbi e patologie come diabete, depressione, autismo, ansia, obesità e altri ancora. Si spera che la mappatura di questi microbi aiuterà i ricercatori a comprendere meglio questi ecosistemi e ad aprire la strada a ricerche future su nuovi trattamenti e interventi”.

Per ulteriori informazioni su questa iniziativa senza dubbio interessante e sui suoi metodi, è possibile consultare il sito di The Microsetta Initiative e dnapuzzles.org.