Il media video-ludico è un dedalo di corridoi e percorsi in cui è tanto facile perdersi quanto ritrovarsi, grazie al fatto che in questo stratificato labirinto siano nascosti prodotti adatti a qualsiasi desiderio, vezzo, capriccio o esigenza; di fatto nessun giocatore in questo periodo storico può dirsi totalmente insoddisfatto, al contrario, per quanto siano estrosi e complessi i suoi gusti, avrà sicuramente almeno un paio di titoli che sembrano creati appositamente per il suo esigente palato. Questo piccolo cappello introduttivo mi serve per spiegare quanto SnowRunner sia un titolo assolutamente al di fuori delle mie corde e ideato invece per chi nei videogiochi vuole trovare – anche – l’espressione ruvida e grezza della realtà. Non si può dire però che la serie di Saber Interactive sia un titolo totalmente di nicchia, considerato lo strabiliante successo di MudRunner, la versione riveduta e corretta di quello Spintires che già conquistò una nutrita fetta di pubblico. Focus Home Interactive ci porta quindi senza stupore questo nuovo capitolo, ampliando la già rodata formula che ha sancito il successo del brand.

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“Lavorare, lavorare e ancora lavorare”

Partiamo subito da un presupposto: SnowRunner non è un gioco per tutti. Una constatazione piuttosto semplice da assimilare, e se aggiungessi un “ma potrebbe esserlo.”? E di fatto è così, perché il gioco propone un sistema di progressione dal potenziale assolutamente assuefacente, spalleggiato da interessanti mappe da esplorare e un sistema di compiti e missioni semplice in superficie, ruotando interamente su un sistema di fetch quest, in cui dovremo andare dal punto A al punto B superando i naturali ostacoli che l’ambiente pone fra noi e l’obiettivo. Completare le richieste permette al giocatore di avanzare di grado, espandendo a dismisura il ventaglio di opzioni disponibili dentro e fuori dal veicolo. Costruire un ponte permette di accedere a nuove zone ma al tempo stesso è necessario essere equipaggiati a dovere se non si vuole sprofondare in uno sconforto malmostoso quanto il terreno che attanaglia le nostre ruote, imprigionandole in una trappola senza via d’uscita. Inutile addentrarsi nella disamina delle varie tipologie di quest che ci attendono, che pur presentandosi in maniera abbastanza varia e articolata, con variegati prerequisiti e differenti consegne, non riesce a esprimere la sua diversificazione tanto nel cosa fare ma nel come. Il cammino che si apre di fronte a noi è estremamente impervio e difficoltoso, soprattutto nella parte principale della nostra “avventura” e proprio a causa di un incipit così ostico i giocatori meno preparati a questo tipo di esperienza potrebbero abbandonare il titolo dopo un paio d’ore. Un peccato a dire il vero, poiché se gli sviluppatori avessero mantenuto una curva di difficoltà comunque alta ma dolcemente smorzata sulle prime battute, SnowRunner sarebbe probabilmente un titolo da consigliare a un gruppo più vasto di persone. Chiunque possieda un certo “feticismo” verso camion e affini si innamorerà quasi sicuramente di questo prodotto – soprattutto grazie alla presenza di brand come Freightliner, Ford e Chevrolet – così come chi ha apprezzato gli scorsi capitoli andrà probabilmente in visibilio con questo grazie a un parco auto più ricco, una personalizzazione abbastanza profonda e le tre vaste mappe da esplorare. Incredibilmente il gioco riesce a comunicare anche a chi – come chi vi scrive – non ha un grande interesse verso questo genere di prodotti, dimostrandosi un’opera dal carattere comunque molto marcato. Non è nemmeno da vedere come un difetto la “chiusura” del titolo verso una grande fetta di utenza e sottolinea anzi nuovamente la forte identità della produzione Saber Interactive.

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Del resto si parla di un simulativo che prevede ore di preparazione e conoscenza dei terreni, pianificazione dei percorsi da seguire e che non può dunque essere giocato in un’ottica arcade, se non si vuole incorrere in un torrente di frustrazione e imprecazioni contro lo schermo. La chiave di lettura di SnowRunner è la pazienza, il godersi ogni istante del viaggio, ammirando i panorami, apprezzando i piccoli – ma costanti – successi che ci attendono nella dura lotta contro i percorsi più ostili e crudeli, ed è davvero impressionante notare come uscire da una situazione spigolosa possa inorgoglire poco meno di battere il boss finale di Sekiro. La meticolosità con cui è necessario ragionare rappresenta il fiore all’occhiello del titolo e il perno stesso del divertimento, come giustamente ci si aspetta da un gioco di simulazione. Al tempo stesso, il più grande pregio di SnowRunner rappresenta il più grande freno per chi cerca un passatempo disimpegnato.

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Dalla Russia col Furgone

Michigan, Alaska e Taymyr. Ecco le tre regioni che possiamo esplorare in SnowRunner, che molto intelligentemente si sbloccano non appena completato il tutorial, permettendoci di visitare i differenti luoghi senza dover spendere un determinato quantitativo di ore sulle precedenti e creando quindi una struttura  libera e sandbox, ancor più di quanto già non si presenti con la sola zona iniziale. Rendendo disponibile da subito il trittico di mappe il giocatore può inoltre decidere di affrontare immediatamente zone e missioni più difficili: se da una parte questo stratagemma risulta efficacissimo per l’esperto che cerca un’esperienza più ardua dall’altra viene ancor più spontaneo chiedersi perché mai gli sviluppatori non abbiano deciso di sfruttare le prime fasi del Michigan per accogliere i giocatori meno avvezzi, lasciando agli altri la libertà di affrontare subito a testa bassa i percorsi più pericolosi. A ogni modo, le tre regioni sono ben differenziate e riescono nell’intento non solo di offrire un diverso tipo di sfida e approccio al mondo di gioco, ma anche – soprattutto forse – un feeling completamente diverso al giocatore grazie ai differenti panorami da visitare. Del resto in SnowRunner il viaggio rappresenta ben più della metà del divertimento.

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La forma della melma

Si può amare il fango? Evidentemente sì, perché la cura riposta da Saber Interactive nel restituire il senso di costrizione dell’impantanarsi è veramente eccezionale. Nonostante la neve ricopra un ruolo di rilievo in questo capitolo, in qualche modo il fango rimane protagonista indiscusso, continuando a rubare la scena come nemico numero uno, andando a costruire con il giocatore un vero rapporto di amore/odio. La cura riservata all’ambiente è a tutto tondo però, e chi ricorda il predecessore saprà bene quanto il comparto tecnico riesca a trattare con bontà la fisica – soprattutto quella che concerne fluidi e terreno – andando a creare percorsi e tracciati sorprendentemente realistici. In generale, SnowRunner regala un colpo d’occhio impressionante, un mondo ricco di dettagli e tanti scorci memorabili. Tanti miglioramenti sono stati apportati rispetto a MudRunner in questo senso: mappe raddoppiate, ombre dinamiche non solo relative ai veicoli e un massiccio utilizzo del Physically Based Rendering, spalleggiato da importanti migliorie al sistema di illuminazione e HDR. Anche su console, nonostante alcuni compromessi, il titolo si comporta bene e non sfigura di fronte a produzioni ben più blasonate.

SnowRunner Is An Open-World Video Game With Customizable Trucks

Ritorno al Garage

Considerando il panorama di giochi simulativi nella sua interezza, SnowRunner potrebbe per tanti essere una porta d’ingresso, grazie alla sua offerta e a un’accessibilità migliore, seppur comunque ancora proibitiva per molti. Ma se anche solo un barlume di interesse per questa produzione la sentite, allora riuscirà sicuramente a conquistarvi, offrendovi un’esperienza che molto difficilmente è possibile trovare in altri titoli. Superato lo scoglio iniziale, il premio sarà grande, con oltre quaranta veicoli da guidare, dozzine e dozzine di missioni e sbloccabili, tanta personalizzazione e tre splendide mappe da sviscerare. SnowRunner non è un titolo per tutti, ma non è troppo distante dall’esserlo e chissà che in futuro, grazie al supporto costante che Saber Interactive ha promesso di fornire alla sua ultima opera, non riuscirà davvero a conquistare i più scettici. Resta un’esperienza tremendamente compassata ma decisamente ben confezionata. Se tra le vostri virtù c’è la pazienza, SnowRunner è un titolo da non lasciarvi scappare.