Quando ho scoperto l’esistenza di questa produzione a opera di Ndcube (gli autori di Wii Party e F-Zero: Maximum Velocity, per capirci) ho scioccamente esibito una vena di superiorità, dando per scontato fosse un titolo totalmente accessorio e meramente riempitivo all’interno dell’offerta di Nintendo Switch. Certamente si tratta di un’opera che non ha – ma nemmeno vuole avere – la risonanza o il fascino di un Luigi’s Mansion o uno Xenoblade Chronicles: Definitive Edition. Al tempo stesso sarebbe però veramente un peccato non offrire un occhio di riguardo a questo prodotto, che si rivela da subito curato e rifinito. 51 Worldwide Games è un compendio di giochi da tavolo, questa constatazione è facile da leggere – anche involontariamente – come “solo un compendio di giochi da tavolo” ma trattarla con questo sdegno potrebbe rivelarsi un errore alquanto triviale. L’esclusiva Nintendo Switch và infatti letta correttamente in base al tipo di esperienza che cerca di offrire. Del resto, così come gli ebook si sono insinuati nelle nostre abitudini per avere una cospicua quantità di libri ad un prezzo vantaggioso ma anche in estrema comodità, il ruolo di questo titolo si rivela estremamente simile. Ecco quindi che, sotto questa prospettiva, 51 Worldwide Games mostra tutto il suo mordente, rivelandosi un prodotto estremamente ghiotto per gli appassionati dei grandi classici – e non – dei giochi da tavolo.
Da Backgammon a Forza 4
51 Worldwide Games non è il primo titolo che nasce come raccolta di giochi ma potrebbe rivelarsi quello definitivo. Se infatti pensate che per gonfiare il numero di frecce al proprio arco Nd Cube abbia inserito all’interno di questo “festival dei boardgame” dozzine di giochi adibiti a mero riempitivo, vi sbagliate di grosso. Si spazia da Texas Hold’em a Biliardo, passando per l’hockey da tavolo e gare di macchinine elettriche, senza escludere i grandi classici come Memory o gli Scacchi. Ciò che sorprende è la cura posta in ogni singolo sotto-gioco, dalla realizzazione tecnica e estetica fino a gli spassosi tutorial personalizzati sempre da divertenti introduzioni. Insomma, c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Intelligentemente il gioco riesce poi a proporre sia esperienze mordi e fuggi sia la possibilità di invischiarsi in sfide decisamente più durature, del resto una partita a Dama non può essere veloce come un match di Uno (qui ribattezzato…). Nel complesso, pur non avendo ancora sviscerato nella sua interezza i 51 titoli proposti si può senza dubbio dire che alla quantità si affianchi la qualità.
Two Four is megl’ che one!
Punto di forza della produzione è ovviamente il multiplayer, del resto sarebbe una scelta scelleratissima confezionare una ricca collezione di giochi da tavolo lasciandoci soli con la CPU. Se il gioco in locale si dimostra da subito funzionale e intuitivo grazie all’ormai rodata meccanica dei Joy-Con utilizzabili individualmente da una coppia di giocatori (ma volendo si possono sfruttare i comandi touch in alternativa, per quanto meno comodi) la grossa incognita risiedeva sulla controparte online. I dubbi erano legittimi, del resto Nintendo ha dimostrato a più riprese di essere impreparata in questo frangente, con un’infrastruttura dedicata all’online ancorata a concetti ormai antiquati e, in generale, una gestione non sempre brillante della stessa. Fortunatamente in questi giorni ho avuto modo di testare 51 Worldwide Games anche in questo senso e il gioco si è rivelato, fortunatamente, inattaccabile. Se nei giochi più lenti e ragionati era lecito aspettarsi una certa scorrevolezza, qualche timore su quelli più veloci e “frenetici” c’era ma è stato subito dissipato. Prendendo ad esempio il già citato Hockey da tavolo – ma si può dire lo stesso con il mini-game legato al Tennis o altri che richiedano una certa rapidità di riflessi – le partite sono scivolate via senza la minima incertezza, dando solidità a ogni match in cui ci siamo esibiti. Per quanto riguarda il matchmaking e le lobby private rimane qualche piccola incertezza, seppur molto labile. Nel primo caso è stato difficile trovare avversari online, il che potrebbe essere semplicemente dipeso dal fatto che attualmente il titolo è in mano solo alla stampa specializzata ovviamente, mentre le lobby si son dimostrate sì rapidissime ma prive di opzioni di personalizzazione, come il numero massimo di giocatori o la possibilità di inserire una password. Ci è comunque permesso di scegliere una lobby esclusivamente dedicata alla nostra lista amici in modo da poter rapidamente giocare con altri tre companeros senza ingerenze da parte di estranei. Anche sul fronte dell’esperienza multi-giocatore insomma, il titolo si rivela in questa prima prova assolutamente in forma.
Riporre la scatola
Questo primo appuntamento con 51 Worldwide Games è stato eccellente. Se il titolo presenta una certa semplicità intrinseca – del resto si tratta comunque di una raccolta – colpisce comunque grazie alla cura posta pressoché in ogni dettaglio e alla varietà dell’esperienza. I “cinquanta giochi più uno” si dimostrano ben confezionati e saggiamente scelti, presentando un ventaglio di possibilità estremamente ampio e trasversale, dimostrandosi adatto per i giocatori di qualsiasi età. Qualche dubbio rimane, del resto non è stato possibile provare a fondo l’offerta in tutte le sue sfaccettature o addentrarsi in ogni singolo gioco proposto, eppure, nonostante dovrete attendere ancora un po’ per l’analisi completa e un giudizio definitivo, sembra proprio di avere per le mani un piccolo gioiellino.