Help Will Come Tomorrow è un survival roguelike ambientato in uno degli scenari peggiori immaginabili: i protagonisti sono i sopravvissuti a un deragliamento della tratta transiberiana nella fredda Siberia nel 1917, durante il periodo della Rivoluzione d’Ottobre. In maniera randomica da un pool di 9 personaggi ne vengono selezionati 4 e il giocatore deve assicurare la loro sopravvivenza, combattendo gelo, sonno, fame e banditi.
Il gioco si divide in due fasi distinte: il giorno e la notte. Durante la fase diurna dovete gestire le azioni del personaggi. Ognuno ne ha a disposizione 3 e potete impiegarle per migliorare il proprio campo base, cucinare o costruire strumenti utili per la sopravvivenza. Altri due personaggi sono al contempo impegnati nell’esplorare i dintorni del proprio accampamento, nella ricerca di importanti risorse e di vie di fuga. Usare nel modo ottimale le azioni a disposizione e mantenere tutti i personaggi a buoni livelli di salute fisica e mentale è il fulcro dell’azione decisionale del giocatore.
Nella fase notturna i personaggi si radunano di fronte al fuoco e possonno intrattenersi in conversazioni, con le quali scoprite di più sulla loro vita, sul loro passato e sul loro carattere. E il focus del gioco sono proprio i personaggi: provenienti da ceti sociali diversi, si schierano per i rivoluzionari o per l’aristocrazia, mentre alcuni rimangono neutrali sull’argomento. Questo porta a tensioni nel gruppo, che devono essere gestite al meglio per garantirne la sopravvivenza.
Help Will Come Tomorrow mantiene traccia di caratteristiche diverse di cooperazione: fiducia, amicizia e credito. In base a come sono gestite dal giocatore, i rapporti tra i personaggi e il morale complessivo dell’accampamento, portano a eventi e quest specifiche. Questo è forse l’aspetto più interessante e più sprecato del gioco allo stesso tempo. I rapporti interpersonali e le tensioni scaturite dalle diverse ideologie politiche sono un ottimo modo per spezzare il ritmo da survival e cercare di dare un attaccamento emotivo.
Purtroppo, la scrittura non è mai eccelsa: si attesta su cliché scontati, non c’è una vera profondità da parte dei personaggi, il tutto condito da errori di traduzione e battitura che detraggono solamente dall’esperienza. A livello meccanico il tutto è gestito meglio, con ogni personaggio portatore di tratti personali che lo rendono più adatto a determinati compiti. Questo aiuta molto la rigiocabilità, in quanto diverse composizioni porteranno a diversi approcci all’avventura, spostando le proprie priorità.
Help Will Come Tomorrow non scherza con la difficoltà. Sentendomi fiducioso delle mie capacità ho incominciato a difficoltà media, per ritrovarmi in situazioni da game over prestissimo. E gli eventi casuali possono davvero cambiare drasticamente i vostri piani: bisogna davvero essere sempre pronti a tutto. L’osticità sarà di sicuro apprezzata dai fan del genere, mentre se siete meno avvezzi vi consiglio di iniziare le prime partire a livello di difficoltà minimo.
Non aiutano nel comprendere il gioco i menu e i comandi, che ho trovato poco intuitivi e scomodi. Il gioco è stato rilasciato per tutte le piattaforme e qui abbiamo testato la versione Switch, ma è evidente come sia stato pensato per un’esperienza mouse e tastiera. Quando si prova a giocare con un controller è tutto poco intuitivo. Alcuni menu accettano i comandi solo da analogico, altri solo da freccetta, altri da entrambi. Su schermo c’è un cursore da muovere con l’analogico destro per selezionare alcuni elementi, mentre altri sono raggiungibili usando i tasti. Anche la proporzione tra i font non è ottimale per un uso in portatile. Abituarsi ai controlli è una fatica immane. Non insormontabile, ma mai naturale, rimane sempre come barriera visibile tra giocatore e gioco.
Altro punto un po’ a demerito è il tutorial. Muri di testo per spiegare i vari menu, in un’interfaccia pop in che è chiaramente disegnata su un livello diverso rispetto a quello di gioco e che tende a buggarsi, bloccando i comandi del giocatore. Ho dovuto riavviare la prima partita ben tre volte per superare blocchi sempre diversi, per poi eliminare completamente i tutorial ed arrangiarmi.
Help Will Come Tomorrow sembra un gioco alquanto artificiale nella sua realizzazione. Meno immersività di quanta mi sarei aspettato, ma riesce nel suo compito nel creare una struttura di survival a un disastro pesante ed opprimente. Sufficiente per i fan del genere senza spiccare per nulla, troppo poco intrigante e flessibile per i giocatori aperti a nuove esperienze.